Appunti di Viaggio in Egitto
E’ una realizzazione: SteveR On line da Gennaio 1999
APPUNTI DI VIAGGIO SULL’ EGITTO
(Marsa Alam, Deserto Orientale, Luxor, Karnak)
Luglio/Agosto 2013
Dopo
molto
tempo
ho
deciso
di
tornare
nel
Mar
Rosso
approfittando
del
fatto
che
negli
ultimi
anni
si
sono
aggiunte
a
Sharm
ed
Hurgada
altre
località
a
Sud dell’Egitto come Marsa Alam e Berenice.
Premetto
che
sono
un
viaggiatore
che
ama
l’avventura
e
ricusa
i
villaggi
come
fossero
la
peste
ma
se
voglio
fare
“base”
sul
Mar
Rosso
a
tutt’oggi
è
(quasi)
l’unica
soluzione
adottabile,
tra
l’altro
economica
e
di
qualità
per
tutta
la
famiglia.
La
scelta
è
quindi
caduta
su
Marsa
Alam
che
ha
due
caratteristiche
migliori
di
Sharm
ed
Hurgada:
una
ventilazione
costante
proveniente
dal
Nord
che
mitiga
parecchio
l’estrema
temperatura
in
questo
periodo (una settimana a cavallo tra Giugno e Luglio) e una barriera corallina poco sfruttata e quindi ancora intatta ricca di fauna.
Ho
scritto
che
il
villaggio
è
“quasi”
l’unica
soluzione
in
quanto
ho
visto
che
nel
paese
di
Marsa
Alam
(che
si
trova
a
svariati
chilometri
dai
vari
resort
e
dall’aeroporto)
si
stanno
costruendo
centinaia
di
palazzi
con
migliaia
di
appartamenti
e
credo
che
presto
nascerà
un
turismo
legato
all’affitto
degli
stessi.
Ho
viaggiato
con
mia
moglie
e
due
bimbe
di
7
e
12
anni
sfruttando
l’offerta
per
i
bambini
2-14
anni:
il
primo
non
paga
nulla
(nemmeno
il
volo),
mentre il secondo paga la metà. Da Fiumicino sono circa 4 ore di volo; abbiamo viaggiato con la low cost: New Livingston.
Siamo stati nel villaggio
Fantazia,
proposto in Italia da Alpitour, che ha ottime caratteristiche rispetto ad altri villaggi:
1)
Un
resort
“relativamente”
piccolo
rispetto
altri
“mostri”
sul
Mar
Rosso,
solo
254
stanze
su
due
livelli
(metà
al
piano
terra
e
metà
al
primo
piano),
il
che
vuol
dire
meno
confusione,
miglior
servizio
e
soprattutto
breve
distanza
tra
stanza
e
spiaggia
ovunque
si
alloggi
(la
maggior
parte
sono
viste
mare);
ricordo
quando
le
1999
mi
portavano
con
una
navetta
in
un
resort
gigantesco
a
Sharm
dove
bisognava
percorrere
sotto
il
sole
cocente
un
lunghissimo percorso.
2)
Barriera
corallina,
che
era
il
mio
principale
motivo
del
viaggio,
in
posizione
ottima
e
con
un
doppio
accesso:
pontile
“breve”
verso
Nord
e
accesso
via
spiaggia
per
i
più
piccoli
tramite
una
laguna
sabbiosa
verso
sud.
La
barriera
accessibile
dal
pontile
(che
ripeto
è
“corto”
rispetto
altri
villaggi)
è
ricchissima
e
ancora
non
rovinata
dove
si
possono
ammirare
già
dopo
pochi
metri
tutta
la
fauna
coralligena:
dalle
razze
alle
grandi
tartarughe,
dai
vari
pesci multicolori ai pesci coccodrillo, pesci scorpione, barracuda oltre a tantissime varietà di corallo, tridacne e inoffensive meduse (non urticanti).
Ps: attenzione ad non urtare i coralli di fuoco (di color giallino, vedi foto) che provocano grandi ustioni (ed io ne so qualcosa!).
3)
Animazione
mai
invasiva
o
insistente.
L’avevo
letto
su
Trip
Advisor
e
devo
confermarlo:
i
ragazzi
dell’instancabile
staff
pur
dandosi
tantissimo
da
fare
per
accontentare
gli
svaghi
dei
grandi
e
soprattutto
dei
piccoli
non
sono
mai
invadenti
e
anzi
sono
cordiali
e
amichevoli
tanto
che
io
stesso
mi
sono
fermato
spesso
a
parlare
con
loro
del
più
e
meno
senza
dover
partecipare
alle
numerosissime
attività.
Le
mie
bimbe
hanno
approfittato
dell’animazione
solo
per
imparare
dei
giochi
di
abilità
che
poi
hanno
esibito
in
uno
spettacolo
serale
nell’arena.
Personalmente,
sempre
dopo
l’esperienza
negativa
del
1999,
quando
mi
assillavano
affinché
partecipassi
ai
giochi
per
i
miei
gusti
più
stupidi,
cercavo
proprio
un’animazione
soft,
non
scocciante
e
che
potesse lasciarmi godere relax e mare senza troppi schiamazzi.
Ho
invece
apprezzato
personalmente
gli
spettacoli
di
cabaret
serali
fatti
dallo
staff,
spettacoli
semplici,
quasi
ingenui
ma
sempre
divertenti
sia
per
i
grandi che per i piccoli e mai volgari anche quando si riferivano a battute “soft” con doppi sensi.
Nel
villaggio
vige
un
orario
diverso
dal
resto
dell’Egitto
(che
in
d’estate
è
identico
a
quello
Italiano):
un’ora
in
più
per
poter
usufruire
di
più
luce
in
spiaggia (altrimenti alle 19.00 incomincerebbe a far buio).
Una
brezza
costante,
qualche
volta
trasformatasi
in
forte
vento
(tipo
quello
Sardo),
mi
ha
impedito
di
sudare
e
di
soffrire
il
caldo
e
anche
quando
si
increspava
il
mare
creando
in
lontananza
la
schiuma
delle
onde,
la
posizione
del
resort
all’interno
di
una
insenatura,
mi
ha
permesso
di
snorkellare
tutti
i giorni sia mattina che di pomeriggio.
La
piscina,
pur
essendo
meta
di
molti
bambini
(e
anche
di
stormi
di
Gabbiani
Occhibianchi),
non
ha
mai
generato
fracasso
(c’erano
infatti
turisti
che
potevano leggersi un libro in tranquillità), lo stesso vale per la spiaggia, meno frequentata, dotata di ombrelloni mai completamente occupati.
L’unica
scocciatura:
il
cammelliere
(che
non
fa
parte
dello
staff)
che
ogni
giorno
si
piazzava
davanti
alle
famiglie
in
spiaggia
per
spingerle
a
fare
un
giro
sul cavallo o sul dromedario con insistenza molto fastidiosa (e prezzi non proprio popolari).
Cibo
è
stato
moderatamente
vario,
talvolta
abilmente
e
giustamente
“re-elaborato”,
ma
ottimo,
la
sera
integrato
con
grigliate
di
carne
o
pesce,
consumabile
sia
nel
grande
salone
con
aria
condizionata
“moderata”,
sia
nei
tavoli
all’aperto,
sia
a
pranzo
in
spiaggia
in
un
mini
ristorante;
possibilità
per gli Italiani più viziati di farsi preparare “al volo” da un cuoco italiano una pastasciutta al sugo.
Le
stanze
sono
molto
ampie
(tant’è
che
abbiamo
potuto
aggiungere
sue
letti
per
le
mie
bimbe)
pulitissime
(ho
dato
qualche
mancia
di
un
euro
al
personale,
ma
senza
che
mi
sia
stata
chiesta
con
insistenza),
dotate
di
un
bel
bagno
con
doccia,
aria
condizionata
e
cassetta
di
sicurezza
capiente
(entrava il mio ultrabook da 12″); wi-fi a pagamento che ricezione anche in stanza.
Un
piccolo
e
trascurabile
neo:
un’ora
e
mezzo
di
pullman
dall’aeroporto
(è
uno
dei
resort
più
a
sud,
a
85
Km
dallo
scalo)
che
però
si
compensa
con
il
fatto
che
si
risparmia
più
di
mezz’ora
di
viaggio
per
recarsi
a
Luxor/Aswan
e
soprattutto
è
un
tiro
di
schioppo
dalle
migliori
baie
meta
di
escursioni
marine particolarmente affascinanti che gli altri resort propongono previo un lungo percorso in pullman.
Riassumendo
il
Fantazia
è
adatto
per
tutti,
dalle
coppie
che
vogliono
fare
una
cena
romantica
in
spiaggia
al
chiaro
di
luna
(l’unica
però
non
compresa
nel
“all
inclusive”),
ai
ragazzi
che
vogliono
essere
sempre
impegnati
con
l’intenso
programma
dell’animazione,
per
le
famiglie
che
intendono
farsi
una
vacanza di relax e tranquillità e a me appassionato di biologia marina e delle radici culturali dell’Egitto.
Le
escursioni
sono
tante
e
tutte
fruibili
anche
nel
periodo
in
cui
c’ero
io
cioè
durante
le
manifestazioni
di
protesta
per
la
deposizione
del
presidente
Morsi; ovviamente la situazione della sicurezza può cambiare velocemente.
Un elenco parziale può essere questo:
Aswan
ed
Edfu,
Luxor,
El
Quseir
(una
tipica
cittadina
dove
fare
shopping),
il
safari
nel
deserto,
mercato
dei
cammelli
in
El
Shalateen
(quasi
al
confine
con
il
Sudan),
varie
escursioni
in
spiagge,
atolli
e
lagune
(come
Abu
Dabab,
Hamata,
Sharm
El
Luli,
ecc.
con
la
speranza
anche
di
incontrare
un
raro
Dugongoo o fare il bagno con i delfini) inclusa una gita in semi-sommergibile dove poter osservare la barriera senza essere nuotatori.
Noi abbiamo fatto l’escursione a Luxor ed il safari nel deserto.
Luxor:
la
strada
nuova
costruita
alcuni
anni
fa
si
inoltra
nel
deserto
roccioso
per
circa
220
Km
prima
di
incontrare
Idfu,
una
cittadina
lungo
il
Nilo;
il
percorso
ha
un
solo
punto
di
sosta
per
rifocillarsi
prima
di
continuare.
Il
viaggio
sino
a
Luxor
dura
circa
quattro
ore
e
mezza
dal
Fantazia.
Il
pullman
dispone
di
acqua
minerale
fredda
in
bottiglia
(a
50
cent)
e
bagno
ma
noi
ci
siamo
attrezzati
con
due
borracce
e
la
temperatura
calda
dell’interno
dell’Egitto va “evaporare” tutta l’acqua in eccesso 😉
Arrivati
ad
Edfu
il
paesaggio
cambia
improvvisamente
ed
il
deserto
lascia
lo
spazio
ad
una
striscia
fertile
che
segue
il
Nilo
coltivata
a
palme
da
dattero,
canna
da
zucchero
e
banane.
A
Nord
il
Nilo
va
verso
Luxor,
a
Sud
verso
Aswan.
La
gita
inizia
già
da
questa
cittadina
attraverso
i
vetri
del
pullman
dove
si
viene
catapultati
centinaia
di
anni
indietro.
Una
serie
di
piccoli
paesi
brulicanti
di
uomini
(e
poche
donne
accompagnate)
lontani
dal
turismo
che
vivono
in
pieno
medioevo.
Gli
unici
segni
di
modernità
sono
le
automobili
ed
i
furgoni
di
quarant’anni
fa
(ho
visto
le
vecchie
Peugeot,
le
Fiat
128,
i
Mercedes
con
i
fari
verticali
oltre
agli
antichi
furgoncini
Toyota
e
motociclette
tutti
veicoli
zeppi
di
luci
e
abbellimenti
colorati)
oltre
alle
insegne
della
Coca-Cola.
Per
il
resto
case
fatte
di
mattoni
crudi,
qualche
piccola
Moschea,
uomini
vestiti
con
le
tuniche
seduti
a
fumare
il
narghilè
o
curare
con
tanto
amore
i
loro
piccoli
appezzamenti
di
terra
aiutati
dagli
asini,
primo
mezzo
di
locomozione
alternativo
ai
motori
a
scoppio
(anche
perché
i
carburanti
arrivano di rado e sono frequenti le lunghissime code di ore al distributore);
la
vita
scorre
con
la
tipica
flemma
dei
paesi
molto
caldi,
di
certo
il
termine
stress
è
sconosciuto.
Lungo
la
strada
vari
posti
di
blocco
tra
un
comune
e
l’altro
con
guardie
armate
e
file
di
chiodi
anti-fuga.
Particolari
le
varie
botteghe
di
riparazioni
(qui
non
si
butta
nulla,
tutto
si
aggiusta),
le
macellerie
con la carne appesa lungo la strada ed i banchetti di cibo e bevande…purtroppo anche molta immondizia dappertutto “ravanata” dai cani randagi.
Tutti gli abitanti ci sorridono e ci salutano al nostro passaggio.
Luxor,
l’antica
Tebe,
è
invece
una
cittadina
più
moderna
non
più
legata
alla
terra
ma
al
turismo:
grandi
hotel
(in
uno
dei
quali
abbiamo
mangiato),
navi
attraccate
per
le
crociere
sul
Nilo,
carrozzelle
per
giri
turistici,
negozi
di
souvenir
e
traffico.
Bande
d’assalto
di
venditori
ambulanti
tendono
ovunque
agguati
ai
turisti
cercando
con
insistenza
di
venderti
la
loro
paccottiglia;
io
mi
sono
limitato
a
comprare
dieci
segnalibri
in
(simil)
papiro
decorato
ad
un
euro.
Al
rifiuto
ci
può
anche
scappare
un
gesto
di
stizza
o
una
parolaccia
ma
ognuno
cerca
di
sbarcare
il
lunario
come
può
e
non
mi
sento
di
arrabbiarmi
come
qualcuno
fa.
A
dirla
tutta
mia
moglie
ad
un
rifiuto
di
comprare
una
statuetta
di
plastica
si
è
vista
scippare
gli
occhiali
ma
poichè
non
veniamo
dal
“paese
dei
sogni”
prontamente
è
riuscita
a
riaverli
con
un
abile
gesto
di
destrezza
…ad
ogni
modo
se
non
ci
fosse
riuscita
avrei
fatto
intervenire la vicina Polizia Turistica che non scherza affatto !
I
siti
archeologici
dell’antico
Egitto
che
abbiamo
visitato
sono
il
Tempio
di
Luxor,
il
complesso
monumentale
di
Karnak,
i
colossi
di
Memnon,
e
le
tombe
della Valle dei Re.
Mi
sembra
inutile
dover
descrivere
in
questa
sede
l’imponenza
di
tali
luoghi,
la
storia
e
le
caratteristiche
in
quanto
siti-web
e
libri
specifici
o
semplicemente Wikipedia saprà farlo meglio di me.
Posso
solo
segnalare
il
fatto
che
nella
Valle
dei
Re
il
caldo
raggiunge
la
massima
espressione
essendo
un
luogo
desertico
fatto
di
rocce
bianche
che
riflettono
la
luce
e
che
è
vietato
fare
le
foto
ma
è
per
me
il
posto
più
bello
che
vale
l’intero
viaggio
per
la
magnificenza
delle
pitture
nelle
tombe
dei
faraoni
(solitamente
ne
fanno
visitare
solo
tre
a
rotazione
per
farle
“riposare”
e
rallentare
il
deterioramento).
Durante
l’escursione
viene
anche
fatto
attraversare
il
Nilo
a
bordo
di
una
piccola
imbarcazione.
La
gita
finisce,
come
succede
sempre
in
questi
casi,
in
una
o
più
attività
commerciali,
nel
nostro
caso
in
una
fabbrica
di
papiri
certificata
dallo
Stato
dove,
dopo
una
dimostrazione,
si
possono
acquistare
papiri
di
ogni
sorta
(molti
veramente
belli
!)
e
una
fabbrica
di
vasi
di
alabastro,
dove
dopo
uno
show
comico
del
venditore
vengono
mostrati
dei
vasi
di
fattura
eccelsa
ma
purtroppo
per
me
troppo costosi.
L’escursione
iniziata
all’alba
alle
6
del
mattino
finisce
a
mezzanotte
e
mezza
passata,
verso
l’una
ceniamo
nella
sala
da
pranzo
del
resort
rimasta
aperta
appositamente
per
noi;
è
stata
una
gita
costosa
e
stancante
ma
ne
è
valsa
la
pena,
l’ho
preferita
a
quella
fatta
nel
1999
fa
al
Cairo
e
Giza
ad
esclusione del museo egizio.
L’altra
escursione
di
mezza
giornata
(da
dopo
pranzo
sino
all’ora
di
cena)
alla
quale
abbiamo
partecipato
è
stata
quella
nel
deserto.
La
consiglio
perchè
è
abbastanza
economica,
poco
stancante
e
variegata.
Si
parte
a
bordo
di
tre
fuoristrada
Toyota
da
9
posti
lungo
la
strada
che
costeggia
il
mare.
Un
egiziano
che
riprende
la
gita
con
la
sua
telecamera
(per
poi
rivendere
facoltativamente
il
filmino)
ci
farà
morire
dal
ridere
a
dalla
paura
con
le
sue
acrobazie…sul
tetto
delle
auto
reggendosi
con
i
soli
piedi
e
saltando
da
un
auto
all’altra
a
120
Km
all’ora;
ancora
più
difficoltose
le
sue
imprese
quando
i
fuoristrada
incominceranno
ad
entrare
a
tutta
velocità
nel
deserto
pieno
di
buche
e
sassi.
Questa
parte
del
deserto
del
Sahara
è
chiamata
deserto
Orientale
e
si
differenzia
da
quello
Occidentale
(inteso
come
ad
ovest
del
Nilo)
per
essere
roccioso
anziché
sabbioso.
Tra
un
salto
e
l’altro
ci
sono
varie
tappe
con
le
spiegazioni
della
guida
egiziana
in
Italiano
sulla
formazione
del
deserto,
le
miniere
d’oro,
i
pozzi
attivi,
la
vita
dei
beduini,
la
fauna
e
la
flora (catturano uno scorpione all’ombra di una grande acacia) e così via !
Nella
seconda
parte
della
gita
si
arriva
presso
una
costruzione
abitata
da
una
famiglia
di
beduini,
abitanti
apolidi
del
deserto.
Anche
qui
possiamo
fare
moltissime
domande
sulla
loro
vita
mentre
ci
servono
un
the
e
un
Karkadè
(un
infuso
a
base
di
fiori
di
Hibiscus)
a
duemila
gradi.
C’è
anche
una
bimba
che
dopo
aver
venduto
(e
regalato)
alcuni
braccialetti
incomincia
ad
impastare
la
farina
per
le
focacce
che
poi
abilmente
cuocerà
su
un
fuoco
acceso
sul
terreno.
Un
vecchio
ci
prepara
anche
un
assaggio
di
caffè
appena
tostato
misto
a
cannella
e
zenzero.
Segue
la
classica
motorata
in
quad
nel
deserto
(i
bambini
vanno
insieme
ai
genitori
davanti),
cammellata
con
il
dromedario,
cena
parzialmente
portata
dal
resort
e
parzialmente
cucinata
sul
luogo e appena fa buio spettacolino di danza. Il tutto termina sdraiandosi al buio sotto le stelle per ammirare il firmamento, poi si ritorna alla base.
Che
dire
?
il
Mar
Rosso
permette
sempre,
a
chi
vuole,
di
farsi
una
viaggio
che
unisca
una
vacanza-relax-mare
a
cultura
di
vario
tipo.
Spero
di
tornarci
ancora.