I
LINGUAGGI POLINESIANI
La formazione
dei vari linguaggi Polinesiani è ovviamente legata alla storia delle
leggendarie migrazioni nell’Oceano Pacifico.

Tutto
iniziò in Asia circa centomila anni fa probabilmente in India
( infatti in questa regione si è ritrovata una misteriosa scrittura
geroglifica identica a quella incisa sulle tavolette di Rongo
Rongo a Rapa Nui,
l’Isola di Pasqua ) .
Questo gentile
popolo fu però ( a partire da 50.000 anni fa ) minacciato da tribù
nemiche che lo spinsero sempre più a Sud-Est fino ad incontrare
l’Oceano Pacifico ( infatti dal Madacascar all’Isola di Pasqua si parlano
lingue provenienti da un unico ceppo ).
Ovviamente
si tratta solo della tesi più accreditata, in quanto il popolo Polinesiano,
a differenza dei vicini Melanesiani, rimane uno dei grandi misteri
del Pacifico. Un’altra teoria, meno ufficiale, sostiene invece l’ipotesi
di una migrazione opposta: verso Ovest, dal Sud America ed è supportata
dall’esperimento di Thor Heyerdahl che decise di costruire nel 1947 una
zattera con sette tronchi di balsa e che in 101 giorni dimostrò
la fattibiltà di un viaggio con mezzi ancestrali dal Sud America
sino alla Polinesia arrivando sano e salvo sino all’atollo di Raroia nelle
Tuamotu.
Ma torniamo
ai nostri Polinesiani bloccati in Asia di fronte al Pacifico.
Spinti dall’istinto
di sovravvivenza dovettero imparare per bene l’arte della navigazione e
senz’altro ci riuscirono con successo ! …probabilmente i Polinesiani
furono i navigatori più abili del mondo e per questo sono chiamati
ironicamente: “i Vikinghi del Pacifico” !!!
Con le loro
geniali imbarcazioni a bilanciere ( da cui poi derivarono gli odierni catamarrani
) sfidarono il mare in tempesta, la fame, la sete, gli stenti riuscendo
a colonizzare l’Oceano più vasto del mondo…ed il tutto senza bussole
o conoscenze certe. Per navigare si basarono sulla propria esperienza e
sull’osservazione delle stelle, del sole, della luna, delle correnti marine,
degli uccelli e dei venti. Gli unici aiuti “strumentali” vennero dai “mattang“,
delle carte nautiche dove le correnti venivano rappresentate con bastoncini
di bambù e le isole con conchiglie e dal maiale che con il suo fine
odorato sentiva la “terra” molto prima di essere avvistata.
Un altro metodo
era liberare dei volatili: se questi non tornavano alla zattera allora
voleva dire che avevano trovato la terraferma e quindi dirigevano le imbarcazioni
in direzione del volo dell’uccello.
Gli unici
cibi che venivano portati a bordo ( oltre ai maiali ) erano le galline,
i topi commestibili, il taro, le patate
dolci, i cocchi ( anche per bere ) e poco altro; ovviamente solo una parte
del cibo era destinata all’alimentazione durante il viaggio, il resto serviva
per “colonizzare” l’isola di approdo ( spesso priva di risorse ) oppure
le isole intermedie adibite a “rifornimento” sulle rotte più utilizzate.
Purtroppo
tutto quello che si sa proviene dalla tradizione orale in quanto la scrittura
non era conosciuta ( o se ne era persa la conoscenza…) Secondo
la mitologia Maori intorno al 1500 aC. il popolo “delle grandi canoe” si
stabilì a Nord della Nuova Guinea, nelle Bismark …poi continuarono
a migrare nelle vicine Fiji nel 1400 a.C. ( dove però in un secondo
momento furono annientati dai sanguinari Melanesiani di razza negroide
)…nel 1300 a.C. erano a Tonga, nel 1000 a.C. nelle Samoa…e così
via: ogni volta che un isola si sovraffollava ( o veniva predetta una profezia…vedi
il racconto di HotuMatua delI’isola
di Pasqua ) un gruppo di navigatori partiva alla volta di una nuova colonizzazione
( vennero praticamente occupate tutte le isole dalla Malesia al Perù
).
Nel 300 a.C.
dalla mitica isola di Hawaiiki nelle Samoa i Polinesiani arrivarono nell’attuale
Polinesia Francese, alle Marchesi. Dalle Marchesi poi si espansero gradualmente
in tutte le direzioni raggiungendo le Isole della Società, le Hawaii,
le Cook, l’Isola di Pasqua e la Nuova Zelanda.
Leggi anche:
Tra
gli atolli del pacifico. Il cielo dei Maori e dei loro vicini
( storia e mitologia Polinesiana )
Qui sotto
c’è una classificazione dei linguaggi Polinesiani:
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I MINI DIZIONARI POLINESIANI :
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