2-9 Settembre 2001
FORMENTERA

di Muguet



Ore Quattro della domenica mattina di un uggioso inizio-Settembre a Malpensa: potrebbe anche sembrare un incubo o l’inizio di un racconto horror, ed è invece da qua che inizia la realizzazione del sogno di partire, finalmente, dopo un’estate al caldo e allo stress di Genova, per le vacanze al mare. Ahhhh!
Morale alle stelle, anche perché, visto che il viaggio è stato prenotato via Internet, vedere che i servizi e l’assistenza descritta erano davvero presenti nonostante l’ansia di trovarci il pollo di plastica alla Fantozzi e i biglietti aerei coi Puffi…, diciamo che ci ha fatto decisamente piacere!

…giorni a sperare che ci fosse davvero questo hotel..!

Comunque…notte insonne, volo perfetto, occhiaie canalari, atterraggio a Ibiza. Tempo: schifoso.
Fantastico. Partiamo bene. Saranno mesi che non scende una goccia e qua sembra che sia appena passato l’uragano Mitch in nostra occasione invocato dagli sciamani.
Per non parlare del traghetto da Ibiza per Formentera! Personalmente mi sono addormentata dopo il terzo flutto (= tsunami) aspettando di aprire gli occhi dopo i 25 min della traversata sulla magica isola, ma la percentuale di facce dalle tonalità grigio-verdognole attorno a me lasciavano tutto supporre sbarcassimo minimo minimo su Venere.
Ma lo sapevo che non poteva andare storta! Il SOOOLE!! Che non ci abbandonerà fino a mercoledì, giornata di sfogo idrico ed elettrostatico dall’alto per una notte e una mattina intera, tre dita d’acqua in terra (qua magari nemmeno l’avevano mai vista così tanta pioggia…), per poi tornare a splendere fino alla fine della vacanza.


…c’era! c’era! Questo è il pezzo frontale dell’ Hotel che dà direttamente sulla spiaggia.

Ok, temperatura ideale, soleggiato ma non afoso, la sera freschetto, perfetto per addormentarsi subito, ventilato tutto il giorno, direi il periodo ideale.
L’isola è davvero piccola, circa un ottantina di kmq, e si visita tutta tranquillamente in mezza giornata; in compagnia del fedele cinquantino noleggiato che in due faceva i 70 km/h, (mitico! Sì…ma infatti consumava manco fosse una Harley…) ce la siamo girata in circa tre ore.


….sullo sfondo: le Saline.

Alloggio presso Es Pujols, Hostal Tahiti, sul mare, camere molto carine, semplici, ma carine, terrazzino vista mare ma non esposto al sole…perfetto!
Cuoco crucco, per cui durante la colazione a buffet, essendoci ogni tipo di cotechino, salume e luridata simile, kili di panini abusivi per il pranzo (non compreso nella quota)…più che perfetto!
(Apparte i numerosi tentativi di vari generi di pasta, falliti miseramente, e un colossale aborto della culinaria quando una sera il menu prevedeva pizza, direi che ci è andata più che bene).
Oltretutto Es Pujols è il “centro” più movimentato, con locali, numerosi ristoranti, bancarelle hippy etc…, nelle altre cittadine non c’è praticamente nulla, salvo qualche locale-chiringuitos sparso su qualche spiaggia imboscata.
A proposito di chiringuitos, il Blue Bar, sulla spiaggia del Migjorn, è davvero carino,..caratteristico anni ’70, con annesso ristorante sempre sulla spiaggia e piccolo gazebino riparato per chi, invece, vuole solo bere. (ma è meglio berci solamente, a=per i prezzi, b=perché mangiare esposti al vento che tira costantemente dal mare può anche rivelarsi irritante!)
Ma il Blue Bar, come altri locali e Ristoranti, ha una fondamentale caratteristica…è caro!

Ecchediamine…, tutti li abbiamo girati,…ma sotto una certa cifra non si scende…grigliata di carne minimo 5800 pts al Gaucho di Es Pujols, dove, oltretutto, abbiamo incontrato Diego Abatantuono e Ugone Conti (eheheeheh!) , bottiglie di vino sulle 14.000 lire,…Paella, Pesce alla griglia…più o meno tutto ha il medesimo prezzo (5000 £ più, 5000 meno), forse il meno caro, caratteristico, ma meno curato, è il Fonda Pepe a Sant Ferran, “ritrovo degli hippy e dei nostalgici degli anni ‘70”, come possono citare le guide, …sì, ovviamente sostenuto da orde di turisti e specialmente di tedeschi (ormai sono ovunque!!) .


…Gonfi,..ma davvero gonfi come delle zampogne! ….Ma che buono era quel vinello?!?

Anche il Caminito (carni e grigliate argentine), il Capri (carne e pesce) e il Sa Palmera (più pesce che carne) sono da tenere in considerazione.
Le strutture ricettive alberghiere non sono poi tantissime, e i ristoranti sono quelli che sono, quindi suppongo ci sia una specie di “cartello” fra i ristoratori di Formentera….beh,..al Gaucho, uno dei più convenienti dell’isola assieme a qualche altro, 2 bottiglie di vino, un piattino con 2 salamelle per antipasto, una grigliata di carne per due (abbondante però…fidatevi, parola di fogna), e un paio di cicchettini di Herbas Ibicencas finali e taaac! Conto schizzato a 11000 pts,…senza primo,..senza dolce…, umphf! Che pacco!
Già che ogni sera, non essendo le bevande incluse nella mezza pensione, 225 pts andavano per una bottiglia di acqua naturale da mezzo litro….3000 lire per mezzo litro mi pare un tantino eccessivo…, va bene la scarsità d’acqua sulle isole, ma non ci allarghiamo!
Invece, le sigarette costano meno nel rivenditore di tabacchi dell’isola che al Duty free dell’aeroporto …la carne costa meno rispetto a qua, ma la frutta costa cara…certe cose non me le spiego…

E come non parlare del lavarsi i denti e farsi la doccia con l’acqua salata!? Apparte una zona in cui i depuratori sono davvero potenti, l’acqua corrente in tutta l’isola è comunque salata. Potabile (ma imbevibile, portatevi delle bottiglie in camera se non volete bervi quella purga..!), depurata rispetto a come viene tirata su da pozzi marini da cui la attingono,..ma comunque salata!Cmq ci si fa l’abitudine in 4 o 5 giorni,…adesso quasi mi manca! Mi sembra quasi uno spreco lavarsi con l’acqua dolce!
E’ il sale che caratterizza Formentera, e le lucertole (chiamata da un non so quale filosofo greco “Ophiusa”, “Terra dei Rettili” appunto perché ce n’è un’infinità).
Les Salines ed Estany Pudant con la loro caratteristica colorazione salina, ossia rosa scuro, si stagliano perfettamente sullo sfondo azzurro intenso e verde-acqua del mare,…che colori,..che paesaggi, davvero notevole. (Sigh! Che nostalgia!)


…il fido bolide con Estany Pudant e carciofona.

Parliamo delle spiagge,…(tralasciamo il discorso “nudismo”…non “parlatene”…PRATICATELO!), le più belle senza dubbio quelle di Illetas, quelle del Levant e , ultima ma prima in bellezza e “caraibicità”, le spiaggie dell’Espalmador, raggiungibile via mare attraverso una striscia di sabbia che collega il Pasdu Trabucador all’isola, oppure con la barca (la mitica Barca Bahia!), che si può prendere al porto de La Savina o all’attracco alle Illetas presso il chiringuito Es Ministre (ma qua si ferma solo se il mare non è mosso), la quale è una validissima alternativa (a 1500 pts andata e ritorno) (da La Savina ci impiega circa 25 minuti) per andare all’Espalmador senza rischiare di bagnare tutta la roba tentando di tornare indietro dall’isoletta la sera quando si alza la marea. E poi le correnti in quella tratta sono molto forti quindi, con la marea con l’acqua al torace, la traversata diventa già parecchio difficoltosa. (anzi,…non avventuratevi Baywatch o Gesù Cristi nella traversata se non siete più che sicuri delle condizioni, in quella tratta le correnti sono davvero pericolose).

Mitjiorn (sx) e Es Pujols (dx)
L’Espalmador è fantastica, non c’è nulla (apparte un paio di casettine), ma c’è un mare da sogno, dove i pesci vengono a riva a mangiare dalle mani dei turisti, e poi ci sono i fanghi!
Spettacolo,…immergersi e ricoprirsi di fanghi caldi coi piedi nel sale per poi asciugarsi in spiaggia e poi cacciarsi in mare…ahhhhh!! Poche le cose così rilassanti!

Foto Isla de Espalmador

…gran bella posa,…complimenti,..manca solo l’Arcangelo.
 
 

Che meraviglia,…ah, il mostrillo a sinistra sono io nel fango caldo,…dapprima un po’ di schifo…poi mi ci sono cacciata a pesce!

Abbiamo provato per 2 giorni di fila a raggiungere l’Espalmador traversando il tratto in mare, ma tutti e due i giorni siamo dovuti tornare indietro fermandoci in spiaggia a Illetas a causa del mare troppo mosso e della marea alta. Il terzo giorno ci siamo rotti di spararci 20 minuti di cammino per raggiungere il Pas del Trabucador e tornare indietro e ci siamo fatti anche la gitarella con la Barca Bahia! Molto meglio! Poi l’ultima corsa per tornare indietro è alle 18:45, la prima attorno alle 10:30, quindi giornata piena in spiaggia e ai fanghi, sempre e comunque all’occhio a non ustionarci, visto che fra la rifrazione dell’acqua, la sabbia chiara e la brezzolina costante è molto facile tornare la sera in hotel brasati!

Cap de Barbaria: non ho parole.

…nemmeno per ‘sta foto ho parole,…

Un posto talmente lunare e affascinante da lasciare indietro tutti i pensieri, guardare fisso il mare dall’alta scogliera e sperare che momenti così nella vita ce ne siano parecchi.
Indescrivibile.. il nulla per diversi km, e poi di colpo il mare a picco,…questo senso di apertura, di spazio, di aria……

E poi le grotte! O meglio..”i buchi”. Il tratto di costa più occidentale è tutta “bucata”!
Con il faro del Cap di Barberia tenuto alla propria sinistra, più o meno a una ventina di passi di fronte, c’è un “buco” in terra,..un buco che si apre su una grotta che sbuca a metà della scogliera permettendo una panoramica mozzafiato, davvero un colpo d’occhio notevole.
Come dall’altra parte dell’isola i panorami non scherzano…al Pilar de La Mola, unico tratto in salita dell’isola, c’è un’altrettanto mozzafiato scogliera.
E nel tragitto per raggiungere El Pilar de La Mola, in prossimità del Ristorante El Mirador, si può vedere tutta l’isola dall’alto, e vedere il tratto in cui si assottiglia e i due lembi di mare che la abbracciano al centro.

…l’avessi fatta dritta la foto sarebbe stato meglio però eh…

E poi è proprio al Pilar che il mercoledì e la domenica dalle 16 alle 21 si tiene l’Hippy Market più grosso, (oddio,..”hippy”…vabbè, fatevi trasportare dall’atmosfera e non state a criticare se no non ve lo godete nemmeno!), oltre a quelli piccolini la sera a Es Pujols e la mattina a Sant Francesc.
Sempre in tema di panorami, impedibili i colori di Cala Sahona, rocce rossastre attorno a una spiaggetta meravigliosa, spiaggia, però, di fronte all’albergo omonimo, frequentata, quindi, abbondantemente dai suoi clienti.
Il sole rosso fuoco che tramonta sul mare visto da Cala Sahona è uno spettacolo impedibile, assolutamente!

Insomma,…per questa piccola isola non basterebbero cento descrizioni. Né le parole, né l’immaginazione e nemmeno con un sottofondo dei Pink Floyd! (a Formentera ci scrissero un album),…andateci punto e basta. E’ vicina, è bella e una settimana non costa eccessivamente, tutto più che abbordabile.


Besos a todos! (todos?? E chi è “Todos”?!?!) 🙂

…… Mu!