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Settembre 2006 di Manuela Campanale [email protected] |
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Se entrate in unagenzia viaggi troverete infinite possibilità di combinazioni 9 giorni/7 notti in hotel o villaggi turistici, ma secondo me non è assolutamente una buona scelta: se pensate di passare a Mauritius solo una settimana rinchiusi in un villaggio e di fare solo le escursioni che vi proporranno, cambiate meta, altrimenti tornerete a casa delusi perché il mare e la barriera corallina non sono quelli delle Maldive o del Sud Pacifico. Mauritius è una meta veramente BELLISSIMA, ma va esplorata in autonomia e devo dire che solo in questo modo la potrete apprezzare in pieno. Noi abbiamo noleggiato unauto per tutto il periodo della vacanza, abbiamo percorso 1000 chilometri ed è stata unesperienza fantastica e totalmente libera che ha reso questo viaggio molto più entusiasmante di una vacanza alle stesse Maldive o a Los Roques o anche alle molto più quotate Seychelles. Bisogna onestamente sottolineare che anche il tempo ha contribuito molto a farci apprezzare Mauritius: in undici giorni abbiamo avuto un solo giorno di tempo incerto con un po di pioggerella, per il resto le giornate sono state magnifiche e piene di sole. Anche la temperatura poi era ottimale e si aggirava attorno ai 28 gradi di giorno, mentre la sera alcune volte serviva una felpa leggera. Lorganizzazione del viaggio è stata come sempre fatta da me che, data la grandezza dellisola, ho deciso di optare per due hotel distinti: per i primi sei giorni abbiamo alloggiato sulla costa nord-ovest e questo ci ha permesso di vedere bene quella parte dellisola mentre per i restanti cinque giorni ho scelto un hotel sulla costa est. Unaltra cosa inoltre è importante segnalare: a Mauritius cè un altissimo rapporto qualità/prezzo e per cifre modestissime si può alloggiare in strutture sul mare molto belle. Mediamente gli alloggi costano circa la metà che alle Seychelles, a parità di servizi forniti. Noi, di 13 giorni/11 notti, abbiamo speso 1650 Euro a testa, compresi i souvenir. Tutto è stato prenotato via internet e non ci sono state brutte sorprese. Con un volo di Air France proveniente da Parigi, atterriamo allaeroporto di Plaisance ed è ancora buio: sono solo le cinque di mattina. Facciamo una fila piuttosto lunga per il controllo passaporti, recuperiamo il nostro bagaglio, cambiamo 500 Euro (1 Euro = 42,7 Rupie Mauriziane) nellufficio cambio dellaeroporto e usciamo ancora frastornati e addormentati. Nel frattempo si è fatta lalba e la giornata è bellissima. Ad attenderci alluscita dallaeroporto cè un ragazzo della Monet Car Hire ([email protected], www.monet.mauritius.as) che è ben sveglio, al contrario di noi, e che ci sta aspettando per consegnarci una Hyundai Atos rossa che ho affittato via internet ad un costo veramente irrisorio: 1000 Rupie al giorno. Lauto purtroppo non ha il cambio automatico (sarebbe stato comodo, considerando che si guida a sinistra), ma è comunque spaziosa anche se piccola. Il ragazzo ci spiega cosa dovremo fare 11 giorni dopo per la riconsegna e sembra fidarsi molto di noi perché non ci fa firmare nulla e se ne va tranquillo. Un po meno noi in quanto la guida a sinistra non è proprio così agevole, soprattutto perché ci aspettano una cinquantina di chilometri dato che dobbiamo raggiungere il nostro primo hotel il Beach Club ([email protected], www.le-beachclub.com/) (che si trova a nord-ovest nella cittadina di Pereybere), dove ho prenotato via internet un piccolo appartamento. Appena usciti dallaeroporto restiamo un po delusi perché imbocchiamo una superstrada a 4 corsie che non ha proprio nulla di selvaggio e tropicale, inoltre cè già parecchio traffico ed un sacco di rotatorie che allinizio lasciano un po perplessi (ma da che parte si andrà?…). Comunque, superato il disagio iniziale e con un navigatore eccezionale al suo fianco, mio marito riesce a raggiungere Pereybere in unoretta e devo dire che appena riusciamo a trovare il Beach Club tiriamo un sospiro di sollievo. Il posto è estremamente carino e tranquillo e le nostre aspettative non sono tradite. Io, quando solo allestero, sviluppo una fortissima allergia agli Italiani, anzi, più precisamente ai gruppi di Italiani. Le coppie che ho conosciuto durante i miei viaggi erano, nella stragrande maggioranza dei casi, persone molto simpatiche ed educate con le quali è stato veramente piacevole fare amicizia e mantenerla anche una volta rientrati in Italia. Il discorso cambia totalmente invece se parliamo dellItaliano che viaggia in comitiva e che si trasforma purtroppo troppo spesso in un individuo zotico e maleducato dal quale bisogna stare alla larghissima. Ho ancora dei ricordi da brivido legati a dei gruppi incrociati sventuratamente in Thailandia ed in Namibia Ci addormentiamo sotto il sole per la stanchezza e saltiamo il pranzo. Solo verso le cinque ci alziamo pigramente e dopo la doccia decidiamo di cominciare a muoverci con la nostra auto ed iniziare ad perlustrare la zona. Dato che abbiamo una piccola cucina con frigo, freezer e anche il microonde, decidiamo di andare a fare un po di spesa: chiediamo informazioni e ci dicono che il supermercato più fornito è il Super U che si trova a Grand Baie, paesino a pochi chilometri a sud di Pereybere. Dire che è fornito è dire poco: si trova in una specie di piccolo centro commerciale e dentro cè veramente di tutto. Giriamo in lungo e in largo e comperiamo una confezione di bottiglie dacqua e un po di cose per preparare la cena: della pasta, del sugo di pomodoro e del pane, dei formaggi, olive e un vasetto di maionese per fare dei panini da portarci in spiaggia nei giorni successivi. Dato che abbiamo anche il freezer ci facciamo tentare da una vaschetta di gelato scelta a fatica perché ce ne sono uninfinità e non sappiamo deciderci. Tornati in hotel, cuciniamo e mangiamo in veranda la nostra pasta al pomodoro guardando il mare… Ceniamo ancora nel nostro appartamentino sperimentando stavolta dei fagottini ripieni surgelati che scaldiamo nel microonde e dei formaggi misti. Ci mettiamo in strada e questa volta, almeno inizialmente, va decisamente meglio in quanto riusciamo subito a trovare la superstrada, ma giunti a Port Louis non riusciamo a trovare dei cartelli stradali che ci indichino la direzione giusta per cui sbagliamo strada ripetutamente. Evidentemente per un Mauriziano certe indicazioni sono una cosa superflua, non certo per due poveretti che vengono dallestero e non sanno che strada prendere. Dopo due tentativi falliti e una vivace discussione tra noi, riusciamo finalmente ad immetterci sullo svincolo giusto e dopo unora circa di strada raggiungiamo Flic en Flac. Anche questa spiaggia è immensa, bellissima, ma ci sono onde molto alte che frangono sulla barriera. Prendiamo un po il sole e poi passeggiamo per unoretta per la spiaggia per non perderci nessuno scorcio. Mi fermo a fotografare dei bambini graziosi, dopo aver chiesto il permesso alle loro mamme. Alle sei di sera ci rimettiamo in macchina ma, disastro, a Port Louis sbagliamo strada di nuovo e questa volta ci ritroviamo persi nel quartiere cinese. Finalmente ne usciamo e alle sette e mezza riusciamo a raggiungere il nostro hotel!!! Alle otto in punto siamo allAlchemy dove avevamo un tavolo prenotato in quanto sapevamo che ci sarebbe stato uno spettacolo di danza segà. Questa danza, che è il ballo nazionale di Mauritius, nacque ai tempi della schiavitù quando le coppie, al termine di una dura giornata di lavoro, ballavano sulla spiaggia al ritmo dei tamburi. La danza prevede che i piedi non si stacchino mai dal terreno, mentre il resto del corpo si muove in maniera sinuosa. La cena, ottima, è a base di gamberi, riso e verdura. Mentre stiamo cenando inizia lo spettacolo: tre belle ragazze con degli splendidi abiti ballano in modo molto sensuale con un accompagnamento di tamburi. Il tutto, cena e spettacolo, per la modica somma di 310 Rupie. Decidiamo di passare il resto della giornata nella splendida spiaggia di Mont Choisy. Essendo Domenica è piena di famigliole di Mauriziani che fanno picnic. Aspettiamo come sempre il tramonto e dopo la doccia decidiamo di cenare nel ristorante indiano Tandjore. La cena è squisita, ma il pane che ci portano è un po deludente perché è diverso e meno buono di quello che avevo mangiato in India, evidentemente, come spesso accade è una cucina sì indiana, ma adattata ai gusti mauriziani. Il giorno successivo cè nei
nostri programmi una gita allisola di Gabriel, a nord di Mauritius. Si
parte alle 9.00 con un catamarano e poco prima ci vengono a prelevare con
una piccola barca proprio sulla spiaggia davanti al Beach Club. Lescursione
costa 1000 Rupie che paghiamo ancora prima della partenza allorganizzatore.
Il mare è piuttosto mosso (ma ci dicono che in quel punto è
sempre così o anche peggio) ed il tempo è per la prima volta
incerto. Lequipaggio è formato da due ragazzi molto simpatici e
dopo unora e mezza di navigazione piuttosto sofferta finalmente raggiungiamo
lisola. Il posto sarebbe bellissimo, se ci fosse stabilmente il sole,
invece il cielo è coperto e solo di rado si vede qualche schiarita.
Nella splendida spiaggia per fortuna non cè assolutamente nulla,
solo le persone stese al sole, niente bar, niente baracchini che vendono
cianfrusaglie, niente di niente.
Salutiamo tutti calorosamente, anche perché sono sempre stati estremamente gentili e ci siamo trovati benissimo. Questa volta puntiamo verso nord. Lungo la strada ci fermiamo in continuazione a fare delle fotografie perché il paesaggio è veramente bello. Anche qui ovunque ci sono fiori e buganvillee coloratissime. Raggiungiamo Cap Malhereux famoso per una chiesetta caratteristica, Nòtre Dame Auxiliatrice, con un pittoresco tetto rosso che si staglia nel bellissimo cielo azzurro. Ci sono ovunque molte piantagioni di canna da zucchero ed il paesaggio cambia in continuazione. In certi punti si vede solo un mare azzurrissimo, in altri il colore della terra rossa ben si abbina al verde della canna. Attraversiamo anche una serie di paesini particolari nellentroterra dove, lungo la strada principale si sviluppano dei mercatini di frutta e verdura. Ci attirano molto e ci proponiamo di tornarci nel pomeriggio per fotografare tutti quei colori e soprattutto le donne con i loro sari. Parte della popolazione è infatti di origine indiana ed ha quindi trasferito a Mauritius gli usi e costumi della sua terra. A forza di fermarci a guardare e a fotografare ogni cosa, arriviamo alla Maison dEtè che è già mezzogiorno. Lhotel è veramente delizioso, sul mare, molto intimo e curato, con sole cinque stanze ben arredate, con soggiorno ed angolo cottura. La splendida giornata termina con una fantastica cena in hotel (il ristorante è davvero bello e datmosfera e la cucina curatissima) a base di pesce crudo marinato e di un altro pesce cucinato con una deliziosa salsina al pompelmo. Proseguiamo verso sud, ci fermiamo lungo la strada e comperiamo da mangiare delle cose sfiziose vendute nei baracchini. Con lequivalente di mezzo Euro si prendono una decina di pezzi. Raggiungiamo le famose terre colorate alle tre del pomeriggio dopo esserci fermati innumerevoli volte. Una di queste è per fare una serie di fotografie ad alcuni fiori di banano unaltra è per fotografare una pianta che è talmente grande da fungere da galleria per la strada e così via, ogni chilometro cè qualche cosa che catalizza la nostra attenzione. Lentrata a Chamarel costa 75 Rupie: per prima cosa si possono vedere le cascate che compiono un salto di circa 100 m e poi, dopo un breve percorso a piedi, si raggiungono queste famose terre colorate, dette anche dai sette colori in quanto il terreno assume sette diverse tonalità di colore. Effettivamente lì il terreno ondulato assume davvero una grande varietà di colorazioni e pare che questo fenomeno sia dovuto al fatto che a suo tempo la roccia fusa si è raffreddata in maniera non uniforme. Leffetto di per sé è molto bello e particolare, ma il posto è dannatamente turistico e pullula di gruppi rumorosi e di piccoli pullman che li stanno aspettando. Per tornare indietro non ripercorriamo la strada a ritroso ma cambiamo completamente strada e decidiamo di attraversare tutta lisola che metterà così in mostra tutta la sua bellezza! Dopo due ore e mezza, anche a causa del traffico e dei semafori che ci sono in alcuni paesi, raggiungiamo finalmente lhotel. Si cena in albergo ed il cibo è ottimo come sempre. E arrivato ormai anche il giorno dellescursione allIsola dei Cervi. Arriviamo con lauto fino a Troux dEau Douce, parcheggiamo e prendiamo una barca che in pochi minuti raggiunge lisola. Le barche partono ogni mezzora e il tragitto di andata e ritorno costa 250 Rupie. Lisola dei Cervi è piuttosto famosa, non per essere abitata dai cervi come farebbe credere il nome, ma per avere davanti a sé unampia e splendida laguna, ed è caratterizzata anche da una lingua di sabbia bianchissima che si insinua nel mare e che viene parzialmente coperta dallalta marea. Lacqua è assolutamente trasparente e cristallina ed il posto è magnifico, noi stendiamo i nostri teli proprio davanti alla laguna dato che cè molto spazio. Lunica nota stonata purtroppo è che, essendo quella una meta superturistica, ovviamente non mancano gli Italiani della peggior specie. Questa volta si tratta di due coppie tamarrissime che si piazzano sedute in acqua davanti a noi a una decina di metri luna dallaltra e cominciano così a strillare tra loro, in modo che tutti possano sentirli. Gli argomenti spaziano da come sono buone le aragoste a Cortina (cosa peraltro improbabile, come parlare di polenta, funghi e capriolo a Rimini…) ad altre simili idiotate nel patetico tentativo di darsi un tono. Purtroppo per loro però il loro look ed i costumi fuori moda li fanno assomigliare più a dei poveri diavoli che a dei vip. Sfortunatamente inoltre non ci sono squali bianchi di passaggio per cui lo spettacolino si protrae per una buona mezzora! Quando finalmente escono dallacqua per fortuna se non altro vanno a stendersi molto lontano da noi ed è un sollievo per i nostri poveri timpani… Sul retro dellisola ci sarebbero delle belle spiaggette poco frequentate ma tira un sacco di vento per cui ce ne stiamo stesi al sole sulla spiaggia davanti un po più frequentata. Per fortuna siamo fuori stagione per cui, non essendoci molta gente, cè spazio per tutti. Chi ci è stato ad Agosto o, peggio, a Natale, dice che invece lisola è stracolma di gente ed è persino impossibile muoversi. Comperiamo un bellananas freschissimo da unambulante che ce lo pulisce al momento e lo intaglia in maniera artistica tanto da farlo sembrare un gelato da passeggio. Sulla spiaggia, oltre al alcuni bar, ci sono delle bancarelle che vendono teli mare, caftani, magliette, collanine. Per 400 Rupie compero una casacca turchese in tela indiana, leggerissima. Il tipo che me la vende è chiacchierone e simpatico e conosce un po ditaliano che ha imparato dai turisti di passaggio. Lasciamo lisola dei Cervi alle quattro del pomeriggio. Sulla via del ritorno ci fermiamo a comperare delle magliette in un negozio davanti al quale vediamo una giovane ragazza davvero bellissima che ci permette di fotografarla. Ci prepariamo una cenetta a base di spaghetti al pomodoro. Unaltra giornata volge al termine come pure il nostro viaggio. A mezzogiorno mangiamo i biscotti che avevamo portato e poi nel pomeriggio si alza un po di vento per cui andiamo a passeggiare lungo la spiaggia. Andiamo poi a fare un giretto a Poste de Flacq e entriamo in alcuni negozi in cui vendono magliette. Ne comperiamo due e cerchiamo anche degli altri souvenir ma non cè niente di bello. La cena stavolta è in un ristorante indiano che avevamo adocchiato lungo la strada e dove mangiamo benissimo ad un prezzo ragionevole. Che tristezza, è già arrivato lultimo giorno. Lo passiamo sconsolati nella spiaggia davanti allhotel facendo un po di snorkeling. Nel pomeriggio facciamo lultimo giretto in auto fino a Poste de Flacq e scattiamo le ultime foto. La cena in hotel è ottima come sempre. Ci congediamo purtroppo da Jean Claude e da Marie Michèle. Anche qui ci siamo trovati splendidamente e consigliamo questo posto a tutti quelli che come noi detestano il caos dei resort e amano invece i posti più intimi e raffinati. Tentiamo di andare a dormire presto perché il mattino successivo dovremo alzarci prestissimo per attraversare praticamente tutta lisola e tornare allaeroporto di Plaisance dove solo due settimane prima era iniziata la nostra meravigliosa avventura mauriziana. Bye bye Mauritius, splendente isola soleggiata e fiorita, il nebbioso autunno padovano, ahimè ci aspetta ancora una volta. INFORMAZIONI PRATICHE:
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