MALDIVE – Aprile 2008
Last minute a Giravaru

di Manuela Campanale
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Di solito viaggio organizzandomi da sola, ma è praticamente impossibile andare alle Maldive senza acquistare un pacchetto completo (volo + soggiorno in un resort) da un tour operator. In alcuni momenti dell’anno si possono però trovare dei last minute molto, ma molto convenienti, ed è appunto quello che abbiamo fatto noi…. Indecisa fino all’ultimo se andare a Cayo Largo (Cuba) o a Giravaru (Maldive), ho deciso io la meta in base al tempo (quello meteorologico intendo), in quanto il sito che di solito consulto prevedeva una settimana di “sereno” per le Maldive mentre durante la stessa settimana preannunciava “pioggia e schiarite” a Cayo Largo.

Il periodo ottimale per visitare le Maldive, almeno sulla carta, va da Ottobre ad Aprile, dato che statisticamente dovrebbe essere quello in cui piove meno. In quel periodo infatti sulle isole soffia il monsone da nord che dovrebbe portare aria secca. Negli altri mesi invece le isole sono battute dal monsone che proviene da sud e porterebbe quindi aria umida. Uso il condizionale in quanto nulla è più imprevedibile del clima: una mia amica che vi ha trascorso il viaggio di nozze a Dicembre (quindi in piena stagione secca) ha avuto la sventura di beccarsi 5 giorni di pioggia e nuvole su 7, mentre altre persone ad Agosto ad esempio hanno avuto bel tempo. Io sono stata alle Maldive altre due volte: la prima, nell’isola di Ihuru, a fine Aprile, ed ho avuto un giorno di pioggia e alcuni temporali pomeridiani con un’alternanza pressoché costante di sole e nuvole. La seconda volta invece, a fine Marzo, ero nell’isola di Veligandu, ed il tempo è sempre stato bello, con un’alternanza però di sole e nuvole nel pomeriggio.

E così martedì primo Aprile alle nove e mezza di sera eccoci a Bologna, pronti ad imbarcarci su un volo Eurofly con destinazione Male, capitale delle Maldive, avendo acquistato in internet, cinque giorni prima, attraverso il sito della Caesartour, (www.caesartour.it) un pacchetto che prevedeva la pensione completa sull’isola di Giravaru (www.giravaru.com) a soli 865 Euro + altri 200 tra tasse, iscrizione, adeguamento carburante e assicurazione. L’aereo decolla in perfetto orario ed è pieno solo per un terzo per cui ci si può comodamente sdraiare anche su quattro posti adiacenti e riposare tranquillamente. Contrariamente a quello che mi aspettavo, avendo letto alcuni racconti di viaggio pubblicati in internet, l’aereo non è affatto malandato, anzi: ogni posto ha un piccolo schermo integrato nel sedile davanti dove si possono vedere diversi film a scelta o giocare a scacchi, dama o quant’altro. Inoltre il personale di bordo è gentilissimo e la cena non è affatto male. Chi si lamenta evidentemente non viaggia mai. Alcune prestigiose compagnie di bandiera come KLM o Lufthansa servono davvero del cibo che talvolta è immangiabile, inoltre molte compagnie aeree (Air New Zealand, U.S. Airways e tante altre) allestiscono l’aereo con pochi televisori comuni per cui non si può certo scegliere il film né tantomeno giocare a scacchi o fare un solitario per cui il tempo passa molto meno velocemente.
L’arrivo a Male è previsto dopo 8 ore e 25 minuti dal decollo ed infatti atterriamo in perfetto orario. Gli ultimi minuti di volo sono proprio suggestivi e non bisogna assolutamente perdere la vista dall’alto degli isolotti che compongono gli atolli. Pur non essendo la prima volta che atterravo alle Maldive, sono rimasta ugualmente incantata ad ammirare quella meraviglia della natura. In realtà l’aeroporto non è sull’isola di Male, ma su un isolotto a fianco, dove c’è un unica pista di atterraggio/decollo e da dove partono anche gli idrovolanti che portano alle isole più lontane.
All’arrivo il caldo è veramente soffocante e appena si scende dalla scaletta dell’aereo è come essere investiti da una ventata di phon per cui, soprattutto se si arriva dal freddo e non si è abituati a certe temperature, è necessario dotarsi di canottiera o maglietta in cotone in modo da potersi spogliare senza problemi, altrimenti è davvero dura. Bisogna dire che è tutto ben organizzato per cui in pochi minuti superiamo il controllo passaporti e, non appena usciamo, le nostre valigie sono già sul nastro trasportatore. Non ci resta che prenderle e cercare all’uscita il ragazzo del tour operator Swantour. Lo troviamo subito, lui controlla i nostri nomi sul suo elenco e ci chiede gentilmente di attendere l’arrivo delle altre persone che, come noi, sono dirette all’isola di Giravaru. Nel giro di una ventina di minuti siamo al completo ed il ragazzo ci accompagna alla barca. Già in aeroporto ci si rende conto che il mare lì è qualcosa di indescrivibile: l’acqua è cristallina e pullula di pesci.
In una ventina di minuti raggiungiamo Giravaru e scopro con grande piacere che l’isola è molto meglio di quanto mi aspettassi.  Andiamo subito al ristorante per pranzare: è un posto molto ampio sotto un tetto altissimo a pagoda con un foro al centro dal quale filtra la luce e sotto cui ci sono delle piante. Lateralmente il ristorante è aperto ed inoltre ci sono dei ventilatori per cui la temperatura è estremamente gradevole. Il menu è a scelta: come primo c’è sempre la possibilità di prendere della pasta o una minestra e come secondo della carne o del pesce con due contorni. Completa il tutto il dolce o la frutta. E’ tutto davvero buono!
Finito il pranzo ci viene assegnata la stanza. Noi abbiamo la 163 con il bagno maldiviano, come avevo chiesto espressamente al momento della prenotazione, La maggioranza delle stanze ha il bagno per così dire “normale” che a me, in questo contesto, proprio non piace. La stanza è carina con un arredamento semplice in bambù, ma spero che nessuno si aspetti dei mobili Luigi XVI il un bungalow alle Maldive! Il bagno è proprio fantastico: è nuovissimo ed il fatto che sia parzialmente aperto e entri la luce dall’alto lo rende luminosissimo!  Inoltre, sotto la parte scoperta all’interno del bagno, c’è un giardinetto in cui ci sono delle piante con dei bellissimi fiori bianchi. Siamo molto contenti della stanza che è dotata anche di un piccolo frigo in cui tenere fresca l’acqua, televisore e aria condizionata che, almeno in questo periodo dell’anno, è assolutamente indispensabile. Unica nota negativa: davanti al nostro bungalow non c’è la spiaggia ma una passerella in legno con i lettini per prendere il sole, ma basta fare 5 metri per trovare la sabbia bianchissima e il solito mare incredibilmente stupendo delle Maldive! 
Ci mettiamo il costume e in un battibaleno siamo fuori a fare il giro dell’isola! Il cielo è completamente sereno e non ci sono aggettivi appropriati per descrivere quello che si prova. In 5 minuti si completa il semigiro dell’isola: semigiro in quanto una parte di questa è off-limits per i turisti in quanto è abitata dallo staff. Il famoso inceneritore di cui molti hanno parlato negativamente in internet, si vede in lontananza solo da una piccola porzione di isola per cui praticamente è come se nemmeno ci fosse. Il sole poi tramonta dalla parte opposta per cui non “rovina” certo eventuali foto (e io ne ho fatte parecchie…). Insomma, considerando che è ormai la terza volta che vengo alle Maldive e le altre due volte ho speso molto, ma molto di più, mi rendo conto che è stata una bellissima idea aver sfruttato questa occasione e che le altre isole in cui ero stata non avevano poi nulla in più di questa che ne giustificasse un prezzo tanto più elevato.

Completato il nostro mini giro ci stendiamo al sole sui lettini ed aspettiamo il primo tramonto. Ci prepariamo ed andiamo al briefing dove i ragazzi italiani dello staff ci illustrano le varie attività che si possono svolgere sull’isola (acqua-gym, snorkeling, ecc.) e le diverse escursioni che si possono prenotare.
La cena è a buffet con diverse scelte di antipasti, una decina di piatti caldi, tre tipi di dolci, frutta. Tutto veramente ottimo, i desserts in particolare (bavaresi o altri dolci al cucchiaio a cui io proprio non so resistere). Nonostante la varietà di cibi bisogna dire che però c’è sempre qualcuno che si lamenta. In particolare lì c’erano dei tipi che avevano da ridire su tutto: se c’era il pasticcio dicevano “come si fa a fare la pasta alle Maldive, farà schifo di sicuro”, se c’era il tempura si lamentavano “sempre le solite cose fritte pesanti”, se c’era il carpaccio di pesce idem: “come si fa a fidarsi a mangiare pesce crudo”. Un incubo insomma. Ormai ho imparato a conoscere questo tipo di elementi, normalmente sono persone che non vanno mai fuori di casa e quando lo fanno pensano che il modo migliore per darsi un tono sia quello di criticare tutto. Personalmente li trovo penosi, ed è una fatica ogni volta trattenermi dall’invitarli a continuare a stare a casa loro!

3 Aprile
Riusciamo a fare colazione per il rotto della cuffia: abbiamo decisamente dormito troppo ed è un peccato dato che è un’altra giornata strepitosa in cui non c’è una nuvola! Anche la colazione è ottima, con una grande varietà di dolcetti, frutta, oltre al solito pane con burro e marmellata. Si può prendere anche l’omelette fatta al momento e altre cose un po’ troppo pesanti però per i miei gusti! Ci spostiamo fino alla spiaggia più in fondo all’isola per cercare un po’ d’aria dato che fa veramente tanto caldo. Alle 11 mio marito va a fare snorkeling mentre io rimango ancora stesa al sole. Quando lui ritorna e cerco di alzarmi mi gira la testa e ho un senso di nausea: in pratica mi è venuto un colpo di sole per cui mi devo mettere all’ombra per riprendermi!
Dopo pranzo in tempo si guasta un po’: passa una nuvola e cadono poche gocce di pioggia ma dopo un quarto d’ora ecco di nuovo il sole!!! Ci spostiamo lungo la spiaggia per cominciare a fare le prime foto e così abbiamo la fortuna di conoscere due persone veramente deliziose, Mauro e Francesco, il cui bungalow ha davanti una splendida palma con delle foglie basse che “uso” per le mie foto. La loro preziosa amicizia ha decisamente contribuito alla rendere ancora più piacevole questa bellissima vacanza. 
La sera conosciamo anche due simpatici vicini di tavolo: Lisa e Giorgio e devo dire che anche la loro compagnia è stata decisamente molto gradita.

4 – 5 Aprile
In pratica questa era la nostra giornata-tipo: dopo colazione si stava un po’ al sole (per “sopravvivere” spesso mettevamo il lettino direttamente in acqua) dopodiché, quando il caldo cominciava ad essere quasi insopportabile, ci trasferivamo in acqua con Lisa, Giorgio, Mauro e Francesco a parlare, ridere, scherzare, fare snorkeling fino all’ora di pranzo. La barriera corallina circonda interamente l’isola e a pochi decine di metri dalla riva si possono vedere splendidi pesci ed enormi coralli.

Anche a riva comunque si trovano bellissimi pesci: alcuni molto belli di colore blu erano spesso intorno a noi ed anche pesci flauto, balestra Picasso e molti altri ancora. L’acqua del mare poi alle Maldive è sempre talmente calda che è una meraviglia restare in ammollo per ore intere.
Il tempo in questo modo passava in un baleno e in maniera decisamente molto piacevole. Al gruppo ogni tanto si univano anche Luigina e Natale, due signori un po’ più “grandi” di noi ma ugualmente simpatici e di compagnia. Poi si pranzava e solo verso le tre del pomeriggio si tornava in spiaggia e si entrava ed usciva dall’acqua fino al tramonto! Dopo cena ci trasferivamo poi tutti e sei su delle poltrone a chiacchierare beatamente fino alle undici di sera/mezzanotte oppure se faceva troppo caldo andavamo sul pontile. Ogni tanto si univano a noi anche due coppie milanesi e un ragazzo di Firenze con la sua esuberante fidanzata messicana, tutti veramente divertenti e di compagnia.
Il clima secondo me era proprio ideale dato che c’era sempre il sole e faceva caldo anche la sera, anche se, senza aria condizionata in camera, non credo che saremmo riusciti a chiudere occhio.

6 Aprile
E’ il giorno dell’escursione all’isola dei pescatori dove vivono i locali. Nonostante i ragazzi dello staff ci abbiano spiegato in tutte le salse che per rispetto alla popolazione di religione musulmana ci si deve vestire in modo adeguato (spalle e gambe coperte fino al ginocchio) c’è sempre la solita oca che invece si presenta come se dovesse sfilare sulla passerella del Crazy Horse e che lo staff rimanda indietro a coprirsi…
Finalmente alle 9.45 si parte dal molo con un dhoni (la barca tipica maldiviana). La gita prevede appunto una prima tappa all’isola di Himmafushi abitata dai Maldiviani per fare un po’ di shopping nei negozietti gestiti dai locali (e che sono molto più economici dei negozi che si trovano nei resort e anche di quelli in aeroporto) e poi una successiva fermata all’isola di Kuda Bandos, che ci spacciano come isola deserta, per il pranzo ed il relax pomeridiano. In realtà, all’andata ci fermiamo a Kuda Bandos per scaricare le persone dello staff che ci prepareranno il pranzo, per cui ci rendiamo subito conto che l’isola “deserta” non è affatto disabitata, tutt’altro, in quanto una grande nave da crociera che si trova alla fonda a poca distanza, vi ha appena scaricato centinaia di persone… Un po’ delusi proseguiamo per Himmafushi (in tutto, il viaggio dura circa un’ora e un quarto) e finalmente sbarchiamo. Chiaramente tutti sanno del nostro arrivo per cui un’orda di negozianti ci sta aspettando e molti si avvicinano per darci il loro biglietto da visita ed invitarci ad entrare nel loro negozio. A me in generale non piace subire l’assalto dei venditori e, benché di mio sia molto propensa allo shopping (mio marito dice ben altro…) il fatto di sentirmi sotto pressione produce su di me un effetto contrario per cui mi passa completamente la voglia di comperare.

Riusciamo comunque a scrollarci di dosso questa marea di venditori staccandoci dal gruppo e restando un po’ indietro e così, finalmente, possiamo goderci l’isola in santa pace, dato che ad entrambi piace molto fotografare, soprattutto i bambini. Il giro a questo punto diventa veramente molto piacevole: i Maldiviani sono estremamente cortesi e, benché di religione musulmana (le donne sono piuttosto pudiche e riservate) si lasciano fotografare con molta disponibilità. Succedono anche delle cose davvero simpatiche. Io scorgo un bel giardino all’interno di un portone e sbircio dentro: due bambini mi vedono e escono di corsa (uno si stava ancora vestendo) per porgermi un fiore. La cosa si ripete ancora per cui mi ritrovo con tante belle foto e con un piccolo mazzo di fiori tra le mani.
La tenerezza di questi piccoli è la cosa più bella da ricordare di tutta l’escursione. Siamo in super ritardo rispetto al nostro gruppo per cui ci rimane poco tempo per fare shopping. Alla fine del paese io però individuo un negozio, Kuda Shop, che mi attira molto perché ci sono dei bellissimi parei stesi fuori e, soprattutto, non c’è nessuno a “spingere” dentro i clienti. Entriamo e iniziamo gli acquisti. Il proprietario del negozio è proprio gentile, per nulla invadente, e ci fa subito dei buonissimi prezzi senza neanche dover perdere tempo in estenuanti trattative. Ce ne usciamo con 4 parei in seta (meno di 4 Euro l’uno), 7 pesci di legno, 5 cartoline con relativo francobollo, una calamita da frigorifero, una meravigliosa collana etnica di colore turchese, una maglietta…
E’ ora di lasciare l’isola: rimontiamo in barca e ci dirigiamo verso Kuda Bandos, sperando che gli “invasori” siano nel frattempo rientrati sulla loro bella nave da crociera. Macché, purtroppo sono ancora là!!!! Pranziamo (ci hanno cucinato anche dell’ottimo pesce alla griglia) e poi io e mio marito andiamo a fare il giro dell’isola che sarebbe veramente bellissima, circondata da una spiaggia bianca continua (non ci sono muretti antierosione) e da una laguna mozzafiato… peccato per la moltitudine di persone, che la fa assomigliare a Rimini…
Scattiamo comunque un bel po’ di foto e ci ricongiungiamo con i “magnifici quattro” passando il resto del tempo in acqua. Alle 16.30 si riparte e non appena arriviamo a Giravaru ci rimettiamo in ammollo ad attendere il tramonto. Torniamo in camera che è ormai buio e si fa fatica a vedere la strada.
Solita cena fantastica, come dolce ci sono anche dei profiteroles gonfi di crema a cui nessuno di noi riesce a resistere per cui ne mangiamo ripetutamente. Sarà la stanchezza per la giornata “piena” sarà l’eccesso di cibo, ma alle 22 andiamo tutti a dormire distrutti!

7 Aprile
Al solito non c’è una nuvola e la giornata si svolge da copione: colazione, sole, ammollo, pranzo, sole, ammollo. Conosciamo anche una simpatica signora russa, Natalia. Probabilmente siamo tra i pochi a parlare inglese, per cui lei viene spesso da noi per chiedere informazioni e alcune volte devo farle da “interprete” con altre persone italiane. Lei l’inglese lo parla molto meglio di noi, dato che il suo lavoro a Mosca è proprio quello di insegnare quella lingua. Ci racconta che il marito non è potuto venire per cui lei ogni tanto si annoia senza nessuno con cui parlare, anche se per la verità ci sono delle altre persone russe sull’isola. 
Alla sera c’è una novità: cena sotto le stelle. Noi siamo fortunati perché ci sistemano allo stesso tavolo di Lisa e Giorgio e in una posizione strategica proprio sul mare. Bellissima serata che concludiamo poi nel bar interno quando, a cena ormai ultimata, cominciano a cadere delle gocce di pioggia. Anche Francesco e Mauro si uniscono a noi e, tra una chiacchiera e l’altra, facciamo mezzanotte. 
8 Aprile
Mamma mia, è arrivato il terribile e temutissimo ultimo giorno. Nessuno di noi ha voglia di ripartire, ma purtroppo la nostra vacanza è ormai agli sgoccioli. Al pomeriggio una grossa nuvola scarica tutta la sua pioggia per una decina di minuti e tutti noi ne approfittiamo per metterci in acqua tanto per cambiare… Il sole torna subito, ma si capisce che il tempo si sta guastando e la splendida settimana di sole probabilmente non avrà un seguito. Dopo cena abbiamo tutti i musi lunghi, ci sembra di essere appena arrivati ed è già il momento di fare le valigie, sigh!!!!

9 Aprile
E’ il momento della partenza: a mezzogiorno dovremo essere al molo pronti per imbarcarci. Irriducibili, sfruttiamo fino all’ultimo minuto di sole. Dopo colazione ce ne andiamo in spiaggia e, manco a dirlo, facciamo l’ultimo bagno. C’è un certo fermento tra i pesci perché appena entro in acqua un nutrito gruppo di quelli blu viene verso di me e mi gira intorno. Vedo persino una piovra che tenta inutilmente di mimetizzarsi su un sasso. Ma è arrivato davvero il momento di chiudere, torniamo in camera, facciamo la doccia, finiamo di preparare le valigie, facciamo le ultime foto sul molo e ci imbarchiamo sconsolatissimi.
Il nostro aereo decolla quasi in anticipo mentre la pioggia comincia a cadere.
Arrivederci fantastiche Maldive!!!

Un affettuoso ringraziamento a Mauro, Francesco, Lisa e Giorgio dato che con loro ci siamo davvero divertiti molto ed abbiamo potuto godere ancora di più questa indimenticabile vacanza!