ISOLE CANARIE
IL SUD DI FUERTEVENTURA (Capodanno Dic. 2008-Gen. 2009)
di Luigi Gramegna: [email protected]Il sud di Fuerteventura: il regno della tranquillità.
Già di per sé, lisola di Fuerteventura affascina molto i viaggiatori in cerca di riposo, affascina per il suo mare turchese che riflette luce azzurra a causa dei suoi fondali bianchi che si insinuano sotto lacqua per centinaia di metri e con le onde che si infrangono con la cresta spumeggiante ancora prima di arrivare a riva, affascina per i suoi paesaggi desertici alcuni dei quali ricordano altopiani del Sahara, per i suoi paesini sperduti nellentroterra uguali ai pueblos blancos della Spagna, ciascuno con le sue tradizioni.
Più di tutti cè anche una parte di questisola meno raccontata dalle guide ma che lascia un ricordo indelebile in tutti i viaggiatori: la parte sud, dove inizia la penisola di Jandia, precisamente dove cè listmo de la pared ( una volta cera un muro che attraversava tutto quel tratto di penisola e separava i due regni preispanici: quello di Jandia e quello di Maxorata ). A partire dalla località Costa Calma in giù, lho trovata la parte più bella dellisola. Bisogna innanzitutto precisare che, per trascorrere una vacanza in questa zona, bisogna essere in cerca di tranquillità, lontano dallo stress della città, della vita quotidiana e del lavoro, avere un carattere che ancora riesce a cogliere le gioie nella tranquillità, nella vista del mare, nel silenzio del deserto, senza che questi sentimenti si siano appiattiti dalla vita frenetica e dalla competizione. Oppure ognuno può andare per riposarsi, riscoprire se stesso; oltre le attività di nuoto sulle magnifiche spiagge, gli sport acquatici del windsurf e le immersioni, questa zona è adatta anche per chi ama i trecking nelle zone desertiche.
Come ho detto, la zona migliore, dove ci sono insediamenti turistici e dove non ci sono dei venti che mettono in pericolo le attività dei bagnanti, è tutta la zona sud della penisola di Jandia, detta Sotavento; tutto ha inizio in località Costa Calma, allarrivo, dopo più di unora di autobus dallaeroporto che dista 80 chilometri, un fitto palmeto ben tenuto avverte dellinizio di questa località, si incominciano a vedere le schiere di Hotel.
Tengo a precisare che, sebbene in queste località hanno costruito parecchi Hotel e tutti dotati di un ottimo comfort, questi non hanno perturbato il paesaggio, anzi, come aspetto e colori hanno saputo integrarsi bene, senza rovinare lestetica.
Mi ha colpito, in mezzo alle due strade parallele, quel fitto palmeto, analogo alle pinete da noi. Si possono percorrere alcuni chilometri a piedi lungo una stradina che hanno fatto dentro, tra le palme.
Invece, dove inizia il palmeto, una piccola trasversale permette di arrivare al mare, lo si può costeggiare, con tutti gli hotel intorno. A nord, invece, dove inizia laltopiano desertico, in prossimità dellHotel
Drago Park ( il cui aspetto esterno ricorda gli edifici della Florida costruiti in Art Déco ) si può vedere il parco eolico. In prossimità del palmeto si può prendere lautobus per Morro Jable che dista una ventina di chilometri. Durante il tragitto, oltre al mare, si possono ammirare i paesaggi desertici e aridi che si stanno attraversando, ma è quellaridità che affascina e dà allisola quel tocco di bellezza rara.
Lungo la strada si possono vedere gruppi di Hotel isolati lungo le spiagge. Ottimi per trascorrere una vacanza allinsegna del relax e della natura, niente paura perché non si rimane isolati: oltre ad essere dotati di tutti i comfort e trovandosi tutti su una magnifica spiaggia, sono sempre vicini alla fermata dellautobus che collega Costa Calma a Morro Jable, dove questultima località, che tra poco descrivo, è piena di vita e di negozi.
Tra queste spiagge dove ci sono gruppi di Hotel nella tranquillità, ricordiamo: Playa de Butihondo dove si trova una spiaggia spettacolare con delle lagune sulla sabbia ( ricorda molto alcune spiagge in Australia, unalternarsi di sabbia e laghetti dove si scende in mare molto lentamente ) e Playa de Esquinzo.
In questultima, vicino agli Hotel, per chi fosse interessato allarte e allarchitettura, troviamo unopera particolare: una piccola casa con una forma strana, per chi non è a conoscenza di arte, la prima impressione che può avere è che la può definire impropriamente la casa degli gnomi o delle fate, in realtà è costruita così ( dal 1986 ) perché lideatore ha voluto progettarla richiamando larchitettura modernista, ispirandosi a Gaudì. Si chiama Casa de la ilusion .
Proseguendo da questa zona di Esquinzo, a dieci chilometri si arriva a Morro Jable: questo è un centro turistico dove cè vita. Come aspetto, lo si può definire: La Florida di Fuerteventura . Quando si arriva, appare un moderno viale chilometrico tutto piastrellato e con le file di palme ai bordi, a sinistra si può ammirare il mare e una magnifica spiaggia anchessa chilometrica, ma senza gli stabilimenti balneari che creano caos, una spiaggia ancora pura. Il centro di questa zona è il Faro di Jandia ( davanti si trova lHotel che porta il suo stesso nome ), lo si può vedere da vicino e, percorrendo un ponticello, si arriva alla magnifica spiaggia. Sulla destra, invece, ci sono file di negozi e centri commerciali, alzando poi il capo si rimane incantati dalle file dei più moderni Hotel dotati di ogni comfort. Ricordiamo che, nonostante tutte queste caratteristiche, non ha laspetto di una città, non ci sono diramazioni dalla strada principale, è tutto concentrato lì, quindi Morro Jable lo si può definire una caratteristica strada paese.
Comunque tengo a precisare che, sebbene a Morro Jable ci sono molti negozi, centri commerciali, Hotel
modernissimi, tutto questo non ha perturbato il paesaggio, ma hanno saputo integrare perfettamente tutto, come si può vedere dalle foto; mi ha colpito molto lordine, come hanno saputo integrare colori, modernità e soprattutto ordine. Per avere unidea, ricorda molto i villaggi dei Lego.
Oltre al mare, come escursioni, si può visitare la parte interna di questa penisola di Jandia, dove, come accennato prima, si trovano dei piccoli paesaggi di case bianche, come quelli del sud della Spagna, ciascuno conserva le sue tradizioni; oltre la tranquillità, mi ha colpito la pulizia delle strade e delle case bianche, non c’è vita frenetica, si possono ancora trovare dei laboratori di artigianato dove fanno i vasi e anche le botti. Mentre visitavo questi laboratori ( ricavati in cantine ), i proprietari mi hanno detto che purtroppo loro hanno paura di essere l’ultima generazione: infatti i loro figli non vogliono più svolgere questo lavoro tramandato di generazioni e in questi paesini isolati, ma vanno tutti via, sulla costa, dove ci sono alberghi, negozi, dove c’è la vita e molti contatti sociali, trovano tutti lì il lavoro nella nuova risorsa del turismo che sulla costa prende tutto. Quindi, il ritratto di questi paesini dell’entroterra con questi lavoretti, fanno parte di quelle ” memorie di un mondo che va scomparendo “.
Tutto questo è il sud di Fuerteventura. Una volta provato, a casa, si pensa già quando tornarci.Luigi Gramegna: [email protected]
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