Con grande piacere, come nelle precedenti “puntate”, dopo due anni eccomi di nuovo nella mia bella Sardegna; questa volta ri-visiterò e farò visitare alla mia famiglia la parte Centro-Nord-Ovest continuando da dove avevamo interrotto l’anno che eravamo stati in Ogliastra, quindi ci muoveremo nella zona che va dalla Bassa Gallura alle Baronie con un breve sconfinamento nella Barbagia. La base (casa in affitto trovata su subito.it) sarà Tanaunella, una frazione del comune di Budoni e le “abluzioni marine” si concentreranno nel raggio di 30 Km massimi da questa.
| Tanaunella.
E’ un paesino formato da una parte vecchia in cima ad una collina ed una nuova più in basso costituita da centinaia di villette a schiera e case vacanze moderne. Nonostante sia un luogo di villeggiatura (soprattutto di famiglie di sardi quest’anno: la crisi economica ed il forte aumento del costo dei traghetti hanno allontanato molti “continentali”) rimane un luogo molto tranquillo dove è possibile ancora svegliarsi con il canto di un gallo, quando a svegliare non è il belare di una pecora, il campanellino di una capretta, il gracchiare di un corvo, l’abbaiare di un cane, il verso continuo di una tortorella… Se escludiamo qualche festa (sagre, patrono) la sera non c’è nulla da fare, proprio come voglio io che preferisco dedicare la notte al riposo in modo da essere in piena forma per godermi il mare la mattina prestissimo, per poi poter andare via prima delle ore di punta più calde e tornare il pomeriggio inoltrato sino all’imbrunire. Chi ama la vita notturna “in zona” deve andare altrove, nei centri più attivi come nella vicina Budoni o meglio ancora a San Teodoro (a 15 minuti d’auto) che la sera diventa un’immensa area pedonale in stile “Riviera Adriatica” dove si fatica a camminare tanta è la folla attratta da centinaia di bancarelle, negozi di ogni genere, ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, sale da cocktail ed ovviamente discoteche …poi ogni tanto, ciliegina sulla torta, viene organizzato un concerto di un noto cantante del momento. Tanaunella termina verso il mare con una giovane pineta che arriva dolcemente fino a una serie di calette di scogli e ciottoli. |
le Sagre. In questo mese di Agosto sono stato alla sagra degli gnocchetti sardi che si è svolta nella piazza principale di Tanaunella accanto alla Chiesa di San Sebastiano. Quest’anno non ho ripetuto l’errore di fare estenuanti ore di fila per assaggiare un prodotto che non sempre soddisfa il rapporto prezzo/qualità ma ho preferito prendere i posti migliori per assistere agli spettacoli: un lungo concerto rock in lingua Sarda (lingua, non chiamatelo dialetto perchè non lo è) e una breve rappresentazione dei Boes e Merdules (Buoi e Guardiani), le maschere sarde tipiche di Ottana che insieme ad altre maschere ancestrali sarde come i più famosi Mamuthones animano i vari Carnevali invernali della Sardegna e anche quello estivo di Muravera (che si tiene in Agosto, ci sono stato due volte: vale la pena di vederlo anche se si è lontani).
Il
Cibo. Per motivi puramente di budget, sia in Italia che all’estero,
evitiamo di mangiare fuori, utilizzando il cibo acquistato nei supermercati,
integrato talvolta, come in questo caso, da quello che riesco a catturare
in mare. Devo dire che in alcuni viaggi, come questo, è fattibile
approvvigionarsi giornalmente (ed integralmente) di tutti i prodotti tipici
locali anche facendo spesa in un supermercato di una catena “globalizzata”
in quanto sono presenti in grandi quantità e varietà tutti
gli alimenti sardi sia crudi che cotti, dai dolci ai formaggi, dalle varietà
di pane ai vini, dai risi alle paste di semola, dalle bottarghe
(uova) di muggine (cefalo) e tonno alle carni alcune delle quali, come
il famoso porcetto (o il capretto), è possibile ordinare cucinate
pronte da ritirare calde ! poi ci sono i salumi, come le salsicce aromatiche
o il magro prosciutto sardo (ricorda un po’ quello più famoso Spagnolo)
prodotti che sono sconosciuti al di fuori dell’isola per il divieto di
esportazione di carne suina dettata dall’esigenza di circoscrivere la peste
suina classica ed Africana (malattie virali che colpiscono i maiali ed
i cinghiali ma non gli uomini).
Alla regola dei supermercati
abbiamo applicato in questa vacanza tre eccezioni, tutte attentamente vagliate
che sono risultate validissime e quindi assolutamente consigliabili.
La prima: un agriturismo;
ce ne sono molti in zona, aperti solo la sera, che offrono più o
meno lo stesso menù fisso ad un prezzo fisso. La nostra scelta,
devo dire influenzata anche da TripAdvisor, è caduta su Muru
Idda a metà strada tra Budoni e Brunella, nella frazione di
San
Lorenzo.
Con 27 euro a testa per
gli adulti e 12 euro per i bambini abbiamo mangiato sino a scoppiare antipasti
di salumi, olive, fegatelli e verdure grigliate, due primi a testa di gnocchetti
e
zuppa Gallurese, due secondi di agnello in umido con patate lesse
e l’immancabile porcetto cotto a legna, pomodori come contorno ed
una variante locale di Pane Frattau (Pane Carasau, conosciuto
anche con il nome di “carta da musica“, ammorbidito nell’acqua e
condito con il sugo di pomodoro), anguria, Seadas (un dolce fritto
servito caldissimo farcito di pecorino fresco e ricoperto di miele), Orillettas
(un altro dolce fritto vagamente assomigliante ad una frappa a forma di
rosa condito con uno sciroppo bollente di acqua e miele), caffè
e ammazzacaffè di Filo e Ferro (un’acquavite) e liquore
di Mirto; il tutto accompagnato da pane Guttiau caldo (cioè
il pane Carasau condito con olio d’oliva, sale e abbrustolito lievemente
sulla griglia) e un buon vino rosso della casa (un “quasi” Cannonau leggermente
abboccato) senza limiti di quantità !
| Andando
verso sud da Tanaunella:
La prima spiaggia “utile”
che si incontra si trova tra la località Matta e Peru e la
spiaggia di Orvile, un tratto di costa di ciottoli e scogli dove
il livello del mare rimane sempre molto basso e quindi con scarsa fauna
sottomarina; verso sud in lontananza si scorge su una collina la torre
del castello di Posada e l’omonima spiaggiona di sabbia.
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| Andando
verso nord da Tanaunella:
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Prendendo
la nuova statale 125 ed uscendo al primo svincolo per San Teodoro
(dove si trova un grande supermercato con prezzi discreti), passato Porto
Ottiolu oppure al secondo svincolo per San Teodoro se si vogliono
evitare una serie di curve, si arriva alle indicazioni per l’hotel Costa
Caddu
oppureper il comprensorio di ville Lu Miriacheddu. Lungo
la strada che arriva all’hotel partono tre stradine accidentate piene di
buche che raggiungono vari punti del litorale che si divide a Sud in Cala
Saghefusti/Li Marini (nomi che difficilmente si trovano nelle
mappe), Costa Caddu e una serie di piccole calette che si interrompono
a nord con l’affollatissima
Spiaggia dell’Isuledda
caratterizzata
da una sabbia bianchissima e dallo stagno (semi asciutto in Agosto) alle
sue spalle. Più semplicemente tutto questo litorale è chiamato
Costa
Caddu. La prima stradina, quella più a Nord, subito dopo il
parcheggio della spiaggia dell’Isuledda (visibile dall’alto della
strada) porta ad un sentiero percorribile con molta accortezza anche con
una berlina bassa come la mia (oppure a piedi) delimitati da grandi cespugli
di profumatissimo mirto (da raccogliere per uso cucina in sostituzione
del rosmarino) e lentisco. Questo sentiero segue la costa frastagliata
di scogli e calette rocciose quasi deserte sino ad arrivare al punto che
reputo il migliore dove un antico attracco forma una caletta ghiaiosa superba:
acqua che degrada in fretta e per chi ama i piccoli tuffi una base in cemento.
Essendo a poche centinaia di metri dall’attuale (anno 2012) confine con
il Parco Nazionale di Tavolara e Molara la fauna marina è
abbondante e si può pescare ! (A)
La seconda stradina invece porta ad un grazioso golfetto riparato poco frequentato misto ciottoli/sabbia di grana grossa dove usualmente le persone portano i loro cani e dove nel futuro sorgerà una zona per cinofili a numero chiuso. (B) La terza strada, sempre non asfaltata, parte subito dopo l’hotel Caddu e porta a un paio di spiagge un po’ più frequentate ma sempre molto tranquille di sabbia a grana grossa e piccoli ciottoli (C) divise da uno scoglio ed uno stagno in secca d’estate con fondo marino misto sabbia, scogli e poseidonie. Nella parte più a sud delimitata da una collina (che rende queste spiagge molto riparate e adatte ai giorni di “vento” soprattutto libeccio) ci sono delle imbarcazioni alla boa ma la confusione non è di casa (D). Più avanti, sempre verso Sud, un breve sentiero percorribile a piedi porta ad una piccola spiaggetta isolata (E). In generale in tutta la Costa Caddu i cani di piccola taglia sono frequenti e tollerati, ma il silenzio e la natura fa da padrone ! Secondo me il più bel posto intorno a San Teodoro. In tutto questo tratto di costa giornalmente il signor Giuseppe, un cordialissimo ed atletico pensionato, probabilmente la persona più conosciuta della zona, tra un bagno e l’altro intrattiene con una dialettica ed una simpatia magnetica i bagnanti pubblicizzando con parole e depliant il locale del figlio e del suo socio: il Salsero (di cui sopra) o semplicemente parlando del più e del meno con i suoi clienti ed amici. A nord della spiaggia sabbiosa di Isuledda esiste un’altra caletta ma l’accesso in auto è vietato dalla proprietà privata di un comprensorio di ville di lusso e a piedi è troppo lontana da raggiungere. MAPPA della Costa Caddu da me corretta con le indicazioni delle spiagge e delle stradine. Dopo questa non è possibile rintracciare altri “mari della tranquillità” all’interno dei 30 Km fissati da Tanaunella, tutte le spiagge sono sabbiose e tremendamente affollate perchè belle, famose e con servizi a pagamento, tra queste La Cinta, Lu Impostu, Baia Salinedda (dove ho alloggiato nel 1996) e la più celebre di tutte Cala Brandinchi detta Tahiti per la sua (vaga) somiglianza con le lagune della Polinesia Francese: una piscina di acqua trasparentissima che rimane bassissima per decine di metri. Effettivamente, se non fosse per il turismo di massa che la assale, Cala Brandinchi e l’attigua Lu Impostu potrebbero senza dubbio entrare nella cerchia delle spiagge più belle del mondo e per questo motivo decisi di fare un’eccezione alla regola degli scogli per andare per una sola volta in una spiaggia di sabbia bianca borotalco. Ricordo nel 1987 quando non era neppure segnalata sulle mappe che mi ritrovai in questa lunghissima spiaggia per caso, era deserta ad esclusione di qualche camper e per raggiungerla percorsi una strada sabbiosa che mi portò con la mia Alfa75 quasi sul bagnasciuga con il rischio di insabbiarmi visto la trazione posteriore. Ci tornai nel 1996 e la situazione era di poco cambiata, era comparso un timido cartello con scritto “Tahiti“, c’era più gente, ma ancora si riusciva ad arrivare liberamente in auto sino alla spiaggia. Ora è irriconoscibile: un casello sbarra l’entrata: per accedervi bisogna pagare 2 euro l’ora (anno 2012) per il parcheggio; a piedi non è possibile arrivare a meno di farsi qualche chilometro sotto il sole con ombrellone, zainetto e quant’altro a seguito. La strada non asfaltata, ma in buono stato, si snoda lungo un percorso con sbarre pronte a chiudersi fuori orario, cioè dalle 7,30 (però la tariffa viene applicata dalle ore 8.00 in poi) alle 21. Noi siamo arrivati alle 7,45 ed eravamo i primi in assoluto nella spiaggia. Tutti i servizi sono a pagamento salato, dagli ombrelloni e sdraie sino alle docce ma per fortuna è possibile, come in tutta la Sardegna (e questo è positivissimo in quanto nel resto d’Italia spesso non è così), piazzarsi come fanno quasi tutti con i propri ombrelloni e asciugamani gratis. Non manca ovviamente un punto di ristoro, bagni, noleggio pattini, ecc. Per circa un’oretta ci siamo potuti godere la spiaggia sia nella parte centrale sabbiosa che nella parte laterale nord dove alcuni scogli affiorano nell’azzurro del mare, poi sono incominciate ad arrivare le persone, gli ambulanti, il chiasso… Alle 10,30 gli ombrelloni avevano già tappezzato ogni centimetro della chilometrica spiaggia tanto che abbiamo deciso di andare via: immediatamente una fila di persone si accalcava intorno a noi per prendere l’ambito posto che sarebbe rimasto vuoto; Cala Brandinchi: bella ma impossibile ! almeno d’Agosto ! |
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