HAWAII: I TROPICI A STELLE E STRISCE Aprile 2006
di Manuela Campanale [email protected]
| Mi ero detta tante volte che le
Hawaii non mi interessavano per niente, che non le avrei mai visitate…
ed infatti eccomi qui sul volo Seattle-Honolulu… Sono ormai passate diverse
ore da quando ci siamo imbarcati a Venezia per Seattle via Amsterdam. Tra
laltro, allepoca, ad Amsterdam tutti i passeggeri diretti verso gli USA,
prima di imbarcarsi venivano sottoposti ad un interrogatorio abbastanza
lungo e minuzioso in cui era chiesto, tra laltro, chi aveva fatto le valigie,
quali erano i motivi del viaggio ecc. ecc. La rotta seguita dallaereo
è quella polare, sulla Groenlandia e sul Canada per cui, dato che
il cielo è sereno e laria limpida, si vede benissimo il paesaggio
sottostante che non è molto vario perché ci sono solo distese
di neve e ghiaccio. Anche il pack si nota con precisione.
Atterriamo alle otto di sera e appena usciti dallaeroporto il mio primo
e anche unico impulso è quello di prendere un aereo per ritornare
subito a casa
Trovo Honolulu decisamente bruttissima: decine di grandi
hotels con almeno una trentina di piani, vita notturna sfrenata, purtroppo
sembra di essere a New York, non certo su unisola del Pacifico! Che brutto!
Meno male che domani si parte per Kauai, penso, mentre sono tristemente
seduta nel Waikiki Shattle che per 8 $ a testa porta tutti nei rispettivi
alberghi! Il nostro Hotel, lAqua Coral Reef è unaltro capolavoro
dellorrore, ma pazienza, dobbiamo passarci solo una notte. Notte che passo
divorata dai rimorsi, pensando a quanto sono stata stupida a lasciarmi
invogliare dal basso costo del biglietto aereo (A/R da Venezia 950 €)
e a mettere ancora una volta da parte il mio sogno di visitare la Nuova
Caledonia…
Ma, come comunemente e banalmente si dice, domani è un altro giorno, ed il mattino successivo infatti prendiamo di buonora il nostro taxi per laeroporto. Alle 8 infatti abbiamo il volo per Lihue sullisola di Kauai, con Aloha Airlines. Siccome arriviamo con largo anticipo e abbiamo una lunga attesa da fare, ce ne stiamo allaperto perché nelle aree di imbarco cè una temperatura glaciale a causa dellaria condizionata mal regolata e ci scoccerebbe inaugurare la vacanza con una polmonite. Allesterno invece la temperatura è molto piacevole, saranno 26 gradi e non cè umidità. Mentre gironzoliamo allaperto incrociamo diverse persone che si possono veramente definire grandi obesi e ci rendiamo conto del vero significato del termine. Solo alle Tonga, forse, ho visto tante persone così deformate dal grasso, in Italia di certo io non ne ho quasi mai incontrate. Vediamo alcuni tipi, giovanissimi tra laltro, che hanno le gambe talmente sformate da non riuscire quasi a camminare, si muovono come Frankestein, peseranno tranquillamente almeno 200 kg. A parte il fattore estetico che può essere anche secondario, deve essere veramente terribile vivere in quelle condizioni, dato che vengono precluse molte attività, svolte di solito normalmente. Entriamo nella sala imbarco allultimo minuto per evitare il congelamento. Il volo dura solo mezzora e, per fortuna, Lihue è tutta unaltra cosa rispetto a Honolulu. Noleggiamo subito unauto alla Thrift e ci avviamo verso il B&B prenotato dallItalia, lHonua Lani Gardens (www.honualani.com, [email protected]) che si trova nella parte nord-est dellisola, vicino a Kapaa. La strada è piuttosto trafficata ed ha diverse corsie, ci rendiamo conto da mille cose che siamo negli USA e non in unisola incontaminata, ma se non altro non cè la confusione che abbiamo visto a Honolulu. Raggiungiamo il nostro piccolo hotel e scopriamo con gioia di aver affittato un appartamentino davvero delizioso, con pavimento, pareti e soffitto in legno, con un arredamento molto curato. I proprietari, Victor e Jacqueline, sono simpatici e ci accolgono con gentilezza. Per inciso: anche stavolta ho organizzato
tutto da sola basandomi come sempre sulle indicazioni della guida Lonely
Planet e visitando vari siti internet. Il migliore a parer mio è
Alternative-Hawaii (www.alternative-hawaii.com)
in quanto consente di avere un elenco dettagliato delle strutture presenti
sulle varie isole e divise per categorie. E stato comunque abbastanza
difficoltoso trovare degli alloggi carini e con un prezzo contenuto, in
quanto le Hawaii sono soprattutto una meta scelta da Americani ricchi che
non badano a spese e a cui piace fare un certo tipo di vacanza che è
esattamente agli antipodi di quello che piace a me. La mia scelta alla
fine è ricaduta su una serie di B&B in cui ci siamo trovati
benissimo, molto funzionali, ben organizzati, pulitissimi e che consiglio
vivamente a chi non vuole rinunciare alle comodità senza però
spendere inutilmente cifre da capogiro. In questo racconto troverete tutti
i riferimenti per poterli contattare direttamente. In tutti i posti il
rapporto qualità prezzo era elevato e ci siamo trovati ovunque molto
bene sotto tutti i punti di vista.
Dopo aver sistemato le nostre cose in camera, saliamo in auto e andiamo a cercare una spiaggia che ci piaccia. Ci fermiamo ad Anahola Bay, ma appena stesi al sole arriva unondata di nuvole a coprire il cielo. Proviamo allora a spostarci verso nord, ma le spiagge che troviamo sono tutte abbastanza deludenti, il mare è grosso e cè vento, infatti ci sono parecchi surfisti, ma per noi che vogliamo solo rilassarci non è certo il massimo. Arriviamo fino alla cittadina di Princeville dove cè unenorme campo da golf (e io DETESTO i campi da golf!), non prima di esserci fermati a fotografare il faro di Kilauea che si trova su un promontorio. Ritorniamo che è ormai buio, facciamo un po di spesa in un supermercato e, raggiunto il nostro appartamento, riscaldiamo nel microonde il pollo arrosto con le patatine appena comprati. Il giorno seguente, dopo unabbondante colazione preparata da me, andiamo verso sud, fino a Waimea alla ricerca della spiaggia di Polihale che si trova ad ovest dellisola. Da Tekaha ci si inoltra in mezzo alle canne per cinque miglia, bisogna stare attenti allindicazione perché non è facile vederla. La strada è sterrata per cui ci si impiega ben una quarantina di minuti per percorrerla. Finalmente raggiungiamo la spiaggia che è famosa anche per essere la più lunga dellisola. Non si può certo dire che la spiaggia ed il mare siamo brutti, tuttaltro, ma non mi colpiscono particolarmente. Ho visto spiagge ben più belle e nella mia vita ed anche il mare non mi incanta. ![]() Restiamo in spiaggia fino alle 4 del pomeriggio stesi al sole e gironzolando un po. Mangiamo i panini comperati in un supermercato lungo la strada ma, orrore, sono carichi daglio ed entrambi odiamo laglio. Ce ne andiamo solo quando comincia ad alzarsi un gran vento che solleva un sacco di sabbia. La strada è piuttosto lunga e alla fine siamo in hotel solo dopo due ore. Nellattraversare la zona centrale di Lihue prendiamo tutta una serie di acquazzoni, uno dietro laltro ed è effettivamente buffo constatare come ogni parte dellisola sia caratterizzata da tanti microclimi uno diversissimo dallaltro. Addirittura, la palude di Alakai, situata nel centro dellisola, è considerata il posto più umido del mondo e pare che lì piova per 365 giorni allanno. Che spasso per una che detesta la pioggia! Non ci facciamo mancare una divertente e coloratissima granita presa lungo la strada a Waimea e ci fermiamo poi al supermercato a comperare qualche cosa per la cena. Il mattino seguente ci svegliamo presto e decidiamo di passare parte della giornata a Kekaha beach, a sud. Per evitare di incappare ancora nei panini allaglio, questa volta ci comperiamo delle belle insalate miste con cubetti di formaggio o prosciutto che al supermercato vendono in comodi contenitori sigillati in cui cè pure il condimento. Raggiunta la spiaggia, ci stendiamo al sole e rimaniamo in ozio sotto un sole cocente mitigato però da della provvidenziale arietta. Siccome è piuttosto noioso stare tutto il giorno in spiaggia, quando sono le due del pomeriggio decidiamo di andare a vedere il famoso Canyon di Waimea che si trova allinterno dellisola. Si raggiunge deviando verso sinistra non appena si raggiunge la cittadina di Waimea. Il canyon è abbastanza esteso, 22 chilometri di lunghezza e uno di profondità ed è chiamato il gran canyon del Pacifico. Dalla strada, oltre al canyon, si possono vedere da lontano anche delle cascate, le Waipoo falls. Salendo ancora con lauto verso il Kokee State Park si trova il belvedere di Kalalau dal quale si ha una fantastica veduta dallinterno sulla famosissima e splendida Na Pali coast ![]() Martedì 18 Aprile alle 8.00 siamo già in strada, pronti per la nostra giornata in giro per lisola. Come prima cosa andiamo a vedere due cascate: quelle di Opaekaa sono le prime che troviamo lungo la strada e si vedono un po in distanza mentre le seconde, quelle doppie di Wailua, sono decisamente molto più belle e si possono vedere anche molto da vicino. Inoltre la strada che permette di
raggiungerle è stretta e abbastanza dissestata per cui sono pure
poco frequentate (i pullman ad esempio non riescono a raggiungerle). Finita
la visita alle cascate ci dirigiamo verso sud a Kekaha beach dove passiamo
gran parte della giornata. Nel pomeriggio torniamo verso nord, est alla
ricerca di Anini beach che, secondo la guida, è molto bella ed ha
una laguna. Ci fermiamo però prima lungo la strada a Eleele per
prenotare unescursione per il giorno seguente infatti vogliamo rivedere
la famosa Na Pali coast, ma questa volta dal mare. Fissiamo lescursione
e constatiamo che, pur essendo solo per poche ore, è piuttosto costosa
perché viene 99 $ a testa.
Il mattino seguente, prima di iniziare il nostro solito giro, facciamo due passi ed andiamo a vedere il giardino di cui Victor e Jacqueline ci hanno tanto parlato. Si percorre una stradina interna e lo si raggiunge in tre minuti. Non ci sono parole per descrivere questo piccolo parco: laghetti pieni di ninfee e popolati da rane toro, fiori bellissimi, piante rare, insomma definirlo giardino è davvero restrittivo perché è un piccolo paradiso (neanche tanto piccolo). Saliamo in auto e torniamo a sud, nella nostra solita spiaggia di Kekaha. Non è che non ci siano spiagge più vicine, è che solo a sud cè la certezza di trovare una intera giornata di sole, a nord e ad est, nei posti più vicini a noi, è facile che il tempo cambi repentinamente e che si debba passare una mattinata sotto le nuvole per non dire sotto la pioggia. Verso le due del pomeriggio torniamo ad Eleele, dato che la partenza per la Na Pali coast è prevista da lì. Alle 14.30 salpiamo con un bellissimo catamarano, non siamo molti, ci saranno circa una ventina di persone oltre a noi. Alluscita dal porto, poco dopo aver iniziato la navigazione, notiamo come il mare si stia rapidamente ingrossando e di come le onde che ci vengono incontro ci facciano saltare non poco. Noi ci mettiamo nel piano più basso, a livello del mare e facciamo bene in quanto le persone che sono rimaste sul ponte in alto nel giro di pochi secondi si trovano letteralmente lavate, a causa degli spruzzi dacqua. Sembrerebbe andare tutto bene, noi non siamo stati raggiunti nemmeno da una goccia dacqua, ci stanno servendo bibite e salatini molto stuzzicanti, quando una signora inizia a stare male e a vomitare, per cui viene dotata di apposito sacchettino e spedita a poppa. Sto appunto dicendo a mio marito come sia possibile che una persona stia male per così poco, quando lo vedo sbiancare e subito dopo mi dice che anche lui sta male e ha nausea risultato: viene spedito pure lui a poppa con il suo sacchettino seguito a ruota da unaltra serie di pappemolli. Che strazio!!!! Io invece continuo a mangiare i miei salatini e a gustarmi il panorama che comincia a diventare bellissimo. Unico neo: si fa fatica a stare in piedi per cui bisogna tenersi saldamente. Risulta quindi difficile fare delle belle foto alla costa, considerando anche il fatto se ci si sposta sul corrimano del catamarano entrano secchiate dacqua per cui si rischia di lavare la macchina fotografica. Inizialmente si costeggia la spiaggia di Polihale (quella in cui siamo stati il secondo giorno) dopodiché la costa si alza ed inizia la suggestiva Na Pali coast che non ha veramente uguali tanto è particolare. Il mare è davvero molto forte ed abbiamo le onde contro, ma in qualche modo, tenendomi solo con un braccio e facendo attenzione agli schizzi, riesco a fare tutta una serie di foto decenti. ![]() ![]() Il giorno seguente abbiamo laereo
per Big Island. Abbiamo una prenotazione sul volo delle 8.00 ma dato che
siamo in aeroporto molto presto, ci imbarcano sul volo delle 7.00 per Honolulu.
Qui si cambia aereo, direzione Kona. Entrambe le tratte durano meno di
mezzora ciascuna. Arriviamo così unora prima del previsto, ma
non i nostri bagagli che purtroppo non hanno fatto in tempo a caricare
per cui arriveranno (si spera) col volo successivo da Honolulu. Per guadagnare
tempo andiamo intanto a noleggiare un auto. La faccenda si rivela più
difficile del previsto in quanto molte compagnie non hanno più jeep
ma solo auto di grande cilindrata che non solo non fanno al caso nostro,
ma costano pure una follia. Finalmente al National Rent Car troviamo quello
che vogliamo: un Suzuki Wrangler. Prendiamo lauto e torniamo in aeroporto
a prendere le nostre valigie che questa volta arrivano puntuali. Ci dirigiamo
verso nord per raggiungere Kamuela dove si trova lappartamentino che abbiamo
affittato.
Il paesaggio in questa parte dellisola è brullo, completamente
diverso da quello di Kauai e lavevamo già notato dallalto, arrivando.
E molto buffo tra laltro vedere che nella zona in cui ci sono cumuli
di pietra lavica ed è tutto nero, molti bontemponi si sono divertiti
a utilizzare dei sassi bianchissimi per scrivere un sacco di cose sulla
lava nera. Dopo aver girovagato per alcuni centri esclusivi, con tanto
di campi da golf, ci fermiamo a mangiare del pesce al Seafood Grill e
poi con calma raggiungiamo la nostra meta: il B&B Hale Hoomanea che
si trova a nord (www.houseofrelaxation.com,
[email protected]).
Il mattino dopo partiamo alle 8.30 con lidea iniziale di andare a cercare una spiaggia che ci piaccia (di tornare ad Hapuna beach non se ne parla nemmeno), ma una nuvolosità alta e sottile ci induce a cambiare programma per cui decidiamo di fare il giro dellisola che ci impegnerà per tutta la giornata. Prendiamo su la dettagliatissima guida dellisola che Melanie mette a disposizione di tutti gli ospiti e che sarà indispensabile in certi momenti del nostro giro per non farci sbagliare strada. Andiamo verso est, dopo Waimea, verso la costa. Inizia a piovere. Arrivati a Honokaa deviamo a sinistra sino a raggiungere il Waipio Valley Lookout. Ci sarebbe una bellissima vista su una spiaggia nera e sulla costa, se solo ci fosse il sole. Capiamo che anche su questisola la zona nord est è molto più piovosa della zona sud ovest. Nel frattempo smette di piovere ma il cielo rimane coperto. Proseguiamo verso sud, in direzione Hilo. Lungo la strada ci fermiamo a vedere due cascate: Nauna falls e Akaka falls. Fotografiamo le prime (qui bisogna pagare lentrata di 9,5 $ a testa) e poi continuiamo per le Akaka falls. Si parcheggia e ci si addentra in un comodissimo sentiero in mezzo ad una vegetazione meravigliosa, piante bellissime, orchidee spontanee, sembra di essere in un paradiso terrestre. Prima di arrivare alle Akaka falls, peraltro molto suggestive, ![]() Finito il tour delle cascate ci dirigiamo finalmente verso la meta seguente: il vulcano Kilauea. Appena raggiunto lingresso principale ci si imbatte in un percorso circolare chiamato Crater Rim Drive che permette di girare in auto attorno alla caldera principale, larga 4 chilometri. Il vulcano è attivo, ma (purtroppo per me che speravo di fotografare una bella colata lavica) è in un periodo di quiete, dai crateri escono solo dei vapori. Scendiamo dallauto e ci rechiamo nelle zone consentite: il paesaggio è completamente brullo e lunare e si cammina sulla lava solidificata uscita in precedenti eruzioni. Facciamo un bel giro e io raccolgo anche alcuni piccoli pezzetti di lava come ricordo. E la prima volta che vedo un vulcano così da vicino. Andiamo poi a fare il Devastation Trail una passeggiata di circa un chilometro in mezzo alla lava e a quello che rimane di unintera foresta. Continuiamo il nostro giro: la tappa seguente è Punaluu black sand beach. Come dice il nome la spiaggia, chiaramente di origine vulcanica, è nerissima. Facciamo una passeggiata e ci imbattiamo in una tartaruga di mare che si riposa, indisturbata, sul bagnasciuga. Le scatto alcune foto senza avvicinarmi troppo ed infastidirla anche se sembra abituata alla presenza umana. Raccolgo di nascosto una piccolissima quantità di sabbia nera per la mia collezione di sabbie da tutto il mondo anche se in realtà un cartello dice che ehm sarebbe vietato Lultima tappa, prima di rientrare in hotel, è la spiaggia verde (olivina). Si arriva fino a South Roin e poi con un percorso molto lungo e accidentato che si può percorrere solo a piedi o al massimo con un fuoristrada, si raggiunge la famosissima spiaggia. Non so quanto ci abbiamo impiegato, a me sembrava di non arrivare più e oltretutto ci stavamo avvicinando allimbrunire per cui cera anche la paura di perdersi col buio. Incredibile, la sabbia è veramente verdissima! Alle otto e mezza di sera siamo di ritorno e anche questa volta assistiamo ad uno splendido tramonto. ![]() E inoltre non cè praticamente nessuno, al massimo altre quattro coppie oltre a noi ! ![]()
Ci sistemiamo con i teli, io prendo il sole mentre Stefano va a fare snorkeling. Torna dopo una mezzora molto soddisfatto e mi dice di aver avuto un incontro ravvicinato con una tartaruga ed una murena. Nel frattempo comincia ad arrivare gente in breve la spiaggia comincia a riempirsi e quando è mezzogiorno cè la densità di bagnanti che si può trovare a Rimini in Agosto! ?? La cosa che balza subito agli occhi è che almeno metà dei bagnanti sono decisamente MOLTO in soprappeso e un buon 20% si potrebbe definire decisamente obeso. Dopo aver mangiato i nostri panini andiamo a camminare sulla lava, direzione sud. Le rocce laviche, nere, fanno uno strano effetto perché sono mescolate a dei pezzi di corallo bianco. Alle cinque del pomeriggio arriva improvvisamente un temporale, facciamo su di corsa le nostre cose e saliamo in auto prima di lavarci. Decidiamo di andare a cercare quelle che secondo la guida è la spiaggia più bella di Big Island e delle Hawaii: Makalavena beach. La strada per raggiungerla è veramente infame: si fa fatica a percorrerla anche con il fuoristrada. Anche trovarla la prima volta non è facilissimo: si devia a destra al miglio 89, subito dopo il Veteran Cemetery (cimitero dei veterani), la strada è sterrata e si vede a stento. Ci vogliono quasi 20 minuti per percorrere circa 2 miglia!!! La visione che appare ai nostri occhi però ci ripaga ampiamente della stradaccia: sabbia bianca che sembra talco, mare stupendo. Insomma, finalmente una spiaggia hawaiana che ci lascia a bocca aperta! Decidiamo che quella sarà la meta del giorno seguente. Ceniamo nel nostro appartamento con gelato e frutta. Ed eccoci di nuovo finalmente a Makalavena beach. Questa seconda volta la troviamo facilmente. Siamo carichi di bagagli: abbiamo con noi panini e bibite per trascorrere lintera giornata, i teli mare, pinne e maschere per fare snorkeling. Del resto si fa talmente fatica a raggiungerla che sarebbe sciocco restarci solo per poche ore. La giornata è splendida ma ventilata per cui stesi al sole si sta benissimo. ![]() Ceniamo al Seafood Grill. Cerchiamo un tavolo allaperto perché allinterno la temperatura è a dir poco polare. Cibo senza infamia e senza lode. Salutiamo e ringraziamo Melanie e Bruce e ci apprestiamo a fare i bagagli perché il giorno dopo si parte nuovamente. Il giorno successivo, alle 8.50 abbiamo laereo per Maui. Decolliamo in perfetto orario con lIsland Air che utilizza un aereo turboelica Dash 8. Il volo dura una mezzora. Allarrivo a Maui noleggiamo unauto con Alamo e ci dirigiamo verso il nostro albergo. Si deve attraversare letteralmente lisola perché laeroporto è sul lato opposto rispetto a quello in cui alloggeremo noi. Non appena raggiungiamo la costa il paesaggio diventa molto bello con un susseguirsi di scogliere a picco sul mare. ![]() ![]() Sulla via del ritorno notiamo che purtroppo unauto parcheggiata lungo il ciglio della strada ha un vetro frantumato: evidentemente il furto è appena avvenuto, dato che ci sono i pezzi di vetro per terra. In effetti ci ricordiamo di aver visto alcuni cartelli che invitavano le persone a non lasciare nulla in auto, indubbiamente la zona pullula di ladri. Ci fermiamo infine in un bar lungo la strada per mangiare un megapanino con hamburger ed i soliti disgustosi intingoli che releghiamo in un angolo del piatto. Il giorno seguente torniamo ad Oneloa beach. Restiamo in spiaggia fino alluna del pomeriggio e poi, annoiati, decidiamo di andare a visitare il famoso Haleakala National Park. La strada per raggiungerlo è piacevole da percorrere perché si vedono un sacco di alberi in piena fioritura con fiori viola, gialli ed è un piacere fermarsi a fotografarli anche se si perde un sacco di tempo. Ad un certo punto, dopo aver imboccato la strada 378, man mano che si sale ci si addentra nelle nuvole che producono un curioso e marcatissimo effetto nebbia. Infatti non si vede proprio più nulla e sembra di essere nella pianura padana in quelle incantevoli giornate di Novembre… Si viaggia in queste condizioni, a passo duomo, per alcuni chilometri, e la cosa non è per nulla piacevole né sicura. Raggiunta finalmente lentrata del parco e pagati 10 $ per lingresso (ma il biglietto vale per 7 giorni) a poco a poco le nuvole spariscono lasciando per incanto il posto al sole. Il paesaggio a questo punto è fantastico e cambia man mano che si sale verso la cima della montagna: allinizio ci sono alberi (cè un forte profumo di resina vicino ai boschi di pini) e cespugli, poi solo rocce con qualche cespuglio qua e là e per finire, quando si raggiunge la sommità si vedono solo rocce. Si raggiungono in questo modo 10.000 piedi (circa 3000 metri) di altitudine e la vista sul cratere dellex vulcano è veramente spettacolare. ![]() Mercoledì 26 Aprile dopo colazione puntiamo verso sud perché abbiamo intenzione di visitare lo Iao Valley State Park. Si percorre un pezzo di strada in direzione dellaeroporto e poi si devia a sinistra. Il paesaggio è proprio stupendo, dopo pochi chilometri si parcheggia agevolmente lauto e dopo un centinaio di metri si entra in un breve sentiero che si snoda nella montagna. Il tragitto è cortissimo ma molto suggestivo, in mezzo al verde, e cè anche un piccolo ruscello. Da un ponticello si può ammirare il famoso Iao Needle che ricorda abbastanza una analoga conformazione rocciosa che si trova a Rarotonga (isole Cook). ![]() ![]() Il giorno successivo ci alziamo e constatiamo che è davvero una bellissima giornata di sole. Dopo colazione decidiamo quindi di cercare la tanto decantata Napili Bay. Abbiamo una piantina abbastanza dettagliata ma, nonostante tutto, facciamo una certa fatica a trovarla. Dopo aver chiesto informazioni a mezzo mondo, riusciamo finalmente a trovare laccesso alla spiaggia. ![]() Passiamo la mattinata seguente in spiaggia, dato che è una giornata serena, e alle 12.30 siamo puntuali sul molo per luscita con Boss & Frogs. Ci imbarchiamo su una bella barca che ci porta a fare snorkeling nel giardino di corallo. Effettivamente coralli ce ne sono molti e anche belli, si vedono inoltre tantissimi pesci ed una murena. Era previsto anche un giro al largo per vedere le balene, ma ci dicono che ormai si è fuori stagione e che se ne sono già andate… peccato. Il cielo nel frattempo si copre per cui appena rientrati ci facciamo una doccia e andiamo a gironzolare un po per il piccolo centro commerciale di Lahina. Ci mangiamo un pezzo di pizza e poi giriamo per il centro del paese. Mi compero un completino da spiaggia per 14 $, poi prendiamo delle bandiere americane, sigari e delle conchiglie. E arrivato sabato 29 Aprile e stiamo ormai lasciando Maui. Prima di partire scatto un po di foto ai due meravigliosi figli dei nostri padroni di casa: sono tra i bambini più belli che ho visto nella mia vita. Il maschietto poi, con i capelli biondi e lunghi, ha anche unaria un po selvaggia che promette bene: se continuerà così quando sarà grande avrà la fila di ragazze davanti a casa… Per il momento non pare molto interessato al fatto di essere un futuro Brad Pitt e se ne sta buono (si fa per dire) in posa solo quando sua madre gli promette in cambio un gelato. Alle 7 siamo in aeroporto, laereo è puntuale e in neanche mezzora siamo a Oahu. Andiamo subito alla Dollars a noleggiare lennesima auto e ci dirigiamo verso Honolulu. Passiamo davanti a Waikiki beach senza fermarci a fotografarla e facciamo invece tappa alla famosissima Hanauma Bay. Si tratta di una specie di acquario naturale dove, stando alla guida, cè la possibilità di fare un bellissimo snorkeling. Lo fotografiamo dallalto e proseguiamo oltre, verso la bella spiaggia di Waimanalo e poi fino a Kailua. Qui a Oahu non ho prenotato nessun alloggio per cui, quando vediamo qualche posto con dei cartelli affittasi, ci fermiamo e chiediamo informazioni. Ci fermiamo dapprima a Kailua. Oltre al fatto che rischio di essere sbranata da un cane feroce che per fortuna risulta essere legato, una signora ci chiede una cifra esorbitante per un piccolo appartamento per cui proseguiamo oltre. Finalmente riusciamo a trovare qualcosa che ci soddisfa a Kaneole: da Pats troviamo un bungalow che ci costa 250$ per due notti. E un po vecchiotto ed arredato male, ma è su una spiaggia bianca molto bella per cui lo prendiamo. In realtà ci dormiremo una notte sola, ma il secondo giorno abbiamo bisogno di tenerlo quasi fino a sera dato che abbiamo il volo molto tardi, verso le 22. Ci comperiamo dei panini che andiamo a mangiare in spiaggia e poi saliamo in auto ed andiamo verso nord, a Kaneole Bay e poi su ancora fin sulla punta a nord, a Sunset Beach che è un posto pieno di surfisti. Il paesaggio è bello, ci sono delle montagne la cui forma ricorda quella del pandoro. Proseguiamo fino a Waialua e poi torniamo indietro per lora di cena. Facciamo pochi passi e andiamo al Buzz dove gustiamo uno splendido piatto di carne alla griglia. Domenica 30 Aprile è lultimo
giorno alle Hawaii e lo sfruttiamo fino in fondo. Ci alziamo presto ed
andiamo ad Hanauma Bay. COSA CI E PIACIUTO: 1. gli interni: ci sono paesaggi
incantevoli, fiori e piante che mai avevamo visto nel resto del mondo;
COSA NON CI E PIACIUTO: 1. le spiagge ed il mare non sono
stati assolutamente allaltezza delle aspettative se si eccettua Makalavena
beach. Niente a che vedere con quello che abbiamo visto in altre isole
(e sono ormai parecchie) in giro per il mondo;
INFORMAZIONI PRATICHE Costo del biglietto aereo Venezia-Honolulu:
950 Euro.
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