ANTIGUA piccole Antille ![]()
Gennaio 2004 12 giorni/10 notti
Brunella e Maurizio PIACENTINI – Bologna
[email protected]Costo approssimativo in tre: € 2100 per il volo di linea British Airways + altri € 2200 spesi sul posto
Eravamo in sei (due coppie con figlie adolescenti al seguito)Qualche informazione pratica:
Antigua è una delle Antille Sottovento, subito a nord alle Antille Francesi (Guadalupa e Martinica, più conosciute).
Ha una forma irregolare con coste molto frastagliate (20 x 25 km.circa).
E diventata stato indipendente dal Regno Unito da una ventina danni, assieme alla vicina Barbuda (grande circa la metà). Si parla comunque inglese e la guida è a destra.
La valuta locale è l Eastern Caribbean Dollar (EC$), ma accettano anche i dollari americani (2,6 EC$ per 1 US$).
Attenzione quando guardate i prezzi a capire come sono quotati. N.B.: nei pubblici esercizi (ristoranti e hotel) ai prezzi vanno solitamente aggiunti servizio e tasse per un totale del 18,5%.
Clima costante tutto lanno, tra 20 e 28° C., rinfrescato dai venti Alisei: ora è il loro inverno, stagione un po più secca.
Siti consigliati: www.antigua-barbuda.it (in italiano) www.antigua-barbuda.com (in inglese): più completo e con un forum (newsgroup) cui rivolgersi per domande specifiche.
———————————————————————————————————————————————–Per questa vacanza da programmare subito dopo la fine dellanno avevamo scelto unaltra destinazione: già ad ottobre però, abbiamo dovuto cercare unalternativa e la scelta è caduta su Antigua, per la quale abbiamo fermato un volo da Bologna (via Londra Gatwick) ad un prezzo interessante.
Per definire la sistemazione alberghiera abbiamo cominciato ad informarci e ci siamo resi conto di aver scelto una meta non certo economica !!!
In effetti non si tratta di una destinazione del turismo di massa (ci sono alcuni resort su base all inclusive che trattano gruppi prevalentemente provenienti da Usa e Regno Unito per lItalia è una destinazione di Viaggidea).
Anche gli hotel più semplici costano abbastanza, mentre cè un mercato piuttosto vasto di affitto appartamenti e ville.
Tra le cose più carine e abbordabili che avevamo trovato su Internet abbiamo scelto e prenotato un cottage in cui stare tutti e sei, direttamente sul mare, sulla costa nord-occidentale, a Runaway Bay, gestito direttamente dalla proprietaria Gilly Gobinet inglese trapiantata ad Antigua da ventanni e rinomata pittrice di acquerelli (sito web: www.pelican-studio.com).Il volo è andato molto bene (da Londra lintercontinentale dura sulle 8 h.) e siamo arrivati il due gennaio alle 18 locali.
Purtroppo non abbiamo potuto soggiornare al Pelican Studio perché non aveva la corrente elettrica: il vicino, nel corso di lavori di ristrutturazione del suo giardino, aveva tranciato il cavo della tensione, non permetteva alla proprietaria di effettuare la riparazione, e questultima era ormai in causa tramite il proprio legale.
Gilly ci ha assistito come ha potuto, sistemandoci allhotel Lord Nelson nella zona Nord-Est e fornendoci di un suo cellulare da usare per le telefonate sullisola.
Lhotel ha camere essenziali ma molto pulite, ottima colazione e ristorante abbastanza economico, ma si trova in una zona molto ventosa adatta a chi vuole fare windsurf (sito web: www.lordnelsonantigua.com).Così abbiamo subito affittato una Kia Carnival 7 posti (a 100 US$ al giorno, assicurazione e tasse comprese) e abbiamo scorazzato per 7 giorni per tutta lisola nella speranza che la situazione del cottage si risolvesse.
Abbiamo visitato per prima St. Johns la capitale.
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Piccola cittadina molto vivace, è punto di attracco per le grandi navi da crociera; partono per lo più da Miami, viaggiano di notte, arrivano su ogni isola alle 8 del mattino e ne ripartono alle 16 o 17.
Cè una parte del porto ad uso e consumo dei croceristi, con negozi di souvenir e gioiellerie duty free (senza tasse) mentre il resto della città è molto normale, contraffico un po caotico nelle ore di punta e tanta gente per strada.
Consigliata una sosta al mercato – nella parte sud di St. Johns dove nelle giornate del venerdì e sabato, ai banchi fissi si aggiungono allesterno quelli occasionali dei contadini.
Siamo tornati a St.Johns anche di sera, e abbiamo avuto la delusione di trovare quasi tutto chiuso. I negozi seguono strettamente gli orari inglesi (chiusura alle 17 o 18); dopo che i croceristi se ne sono ripartiti cè poca gente in giro, solo qualche bar e ristorante aperto.
Non che il nostro gruppo fosse in cerca di chissà quale vita notturna: non ci siamo mai ripresi troppo dal jet-lag, la mattina facevamo colazione alle 8 e la sera dopo cena si barcollava, soprattutto le figlie, ma tantè.
Alla gente del posto però si capisce che piace fare casino, nel senso che mentre giravamo con lauto si sentivauna sacco di musica uscire dai negozi, dalle auto, etc.: noi non ce ne intendiamo tanto, non so se fosse calipso, raggae o ska comunque linsieme non era male.
Passiamo a descrivere le varie spiagge e località visitate, proseguendo in senso orario rispetto al punto di partenza (Dutchmans bay, dove si trova lhotel Lord Nelson, vicino alla base Usa).
Una premessa: le spiagge ad Antigua sono tutte pubbliche (e si dice che siano 365, una per ogni giorno dellanno).
Noi ne abbiamo viste più di una ventina: sono in genere piuttosto grandi e deserte, hanno un bar o un piccolo ristorante, e anche quelle che accolgono un resort hanno una parte dedicata alla spiaggia pubblica (dove si può arrivare a volte con uno stradino sconnesso).
Durante la nostra permanenza cera dovunque molto vento e il mare al largo era molto mosso: le spiagge del versante sud e sud-est erano un po più riparate, ma comunque abbiamo soprasseduto allidea di fare gite in barca (tanto lisola labbiamo vista più o meno tutta).Siamo stati un paio di volte a Long Bay, che è splendida la domenica quando non cè nessuno; un altro giorno invece sono arrivati pulmini a ripetizione pieni di croceristi e anche noi, patiti del solo pareo+asciugamano, abbiamo dovuto pagare i lettini e lombrellone; cè una piccola barriera corallina e si riesce a fare un po di snorkeling.
Poco distante una deviazione raccomandabile è il Devils bridge, scogliera naturale dove lerosione ha formato una sorta di ponte.
Nel pomeriggio di domenica abbiamo visitato anche Halfmoon bay (vedi foto), incredibile spiaggia perfettamente semicircolare, da cui il nome; a monte della baia, sulla destra, vi sono i resti di un resort semidistrutto da un uragano nel 1996. E molto frequentata, soprattutto dai locali, e superando la scogliera sulla sinistra si arriva a Exchange bay, unaltra spiaggia anchessa carina.
Naturale completamento dellescursione di quel giorno è stata la visita delle baie di Falmouth harbour e English harbour; questultimo ospita il Nelsons Dockyard National Park comprendente lantico porto inglese del 17° secolo, ora restaurato (entrata a pagamento, non tanto giustificata: i vari palazzotti depoca ospitano infatti negozi di souvenir, bar e ristoranti).
In queste due baie – a differenza del porto di St. Johns dove sostano le grandi navi – sono allancora barche a vela che arrivano dalle altre isole dei Caraibi o dalla traversata atlantica.La vista imperdibile sulle baie si ha dalla collina di Shirley Heights, dove ogni domenica dalle 17 in poi cè musica dal vivo e barbecue (ingresso a 10 EC$ -consumazione bar compresa).
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Ne avevamo letto su diari di viaggio italiani e stranieri come di un must del viaggio ad Antigua: noi siamo rimasti poco perché il cielo era coperto (quindi niente tramonto infuocato), ma ci è sembrata una cosa molto turistica.A sud abbiamo tralasciato la Rendez-vous bay, spiaggia raggiungibile solo via mare – in quel momento troppo mosso – o tramite un impervio e lungo sentiero nella foresta da fare a piedi.
Abbiamo però percorso il cosiddetto Fig tree drive, strada che dalla parte centrale dellisola passa per la zona più montuosa di Antigua (quindi più piovosa, ricca di vegetazione e alberi da frutto), per scollinare e giungere alla Carlisle bay, molto riparata e godibile.Proseguendo in senso orario verso sud-ovest si supera Cades bay (altra zona di snorkeling raggiungibile con la barca) per arrivare a Johnson Point, anche detta Turners beach dal nome del ristorante sulla spiaggia.
In questa spiaggia abbiamo passato un pomeriggio splendido (anche se intervallato da 5 o 6 light showers forse dovuti alla vicinanza delle montagne comunque in cinque minuti il cielo tornava azzurro).
Molto simili per caratteristiche anche le spiagge che si incontrano risalendo ancora la costa occidentale: Darkwood beach e Ffreys beach (vedi foto), questultima senza bar o alberi a far ombra, ma assolutamente deserta e fantastica.Dopo si incontra la grande baia di Jolly harbour, con uno dei più grandi insediamenti dellisola di resort e appartamenti/ ville/ campi da golf; noi ci siamo fermati solo per una sbirciatina al porto.
Prima di re-incontrare la città di St. Johns,
il profilo di Antigua è sempre più frastagliato: nella zona detta five islands village, abbiamo apprezzato le baie di Hawksbill bay (vedi foto – piccola spiaggia pubblica prima di uno splendido resort), Galley bay (sabbia finissima ma con rocce, quindi miglior visibilità e qualche foto subacquea riuscita) e infine Deep bay, dove ha sede il Royal Antiguan, unico resort stile Hilton, di impatto ambientale un po forte, mentre gli altri sono al massimo di due piani.
Nella zona subito a nord di St. Johns si incontrano invece le spiagge di Fort James (con i resti di fortificazioni allingresso della baia principale), Runaway bay nostra originale destinazione e infine Dickenson bay, sede di 3-4 resort abbastanza esclusivi e villette (troppo affollata per lo standard di Antigua).
Quando si è capito che la questione legale relativa alla riparazione sarebbe andata per le lunghe e Gilly ci ha confermato che avrebbe consegnato lintero acconto già avuto allhotel Lord Nelson, abbiamo deciso di passare le ultime due notti al Lashings sulla Runaway bay, una spiaggia veramente spettacolare (vedi foto dalla terrazza della camera).
Si trattava tra laltro degli ultimi giorni senza auto a disposizione
(sette giorni per girare lisola sono più che sufficienti), nei quali ci siamo goduti la spiaggia a 10 mt. dalla camera dhotel, le passeggiate, lozio, . e finalmente i tramonti nessun raggio verde però!!
Le camere del Lashings invece si sono rivelate un po deludenti: curano di più il bar e il ristorante, e la manutenzione dellhotel non sanno proprio cosa sia (sito web relativo ai loro due hotel, uno nel Kent, uno ad Antigua, e con notizie sul cricket il direttore è capitano della squadra delle West Indies: www.lashings.com).Le camere impegnate erano pochissime e le abbiamo avute a completa disposizione anche lultimo giorno, senza alcun sovrapprezzo: in spiaggia fino al tramonto, doccia, chiusura delle valigie e poi volo alle 22 verso Londra Gatwick.
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CONSIDERAZIONI FINALI:
Il viaggiatore che cerca una meta comoda potrà scegliere ad Antigua una vacanza di una settimana in un resort all inclusive e accontentarsi di dare una sbirciatina al resto dellisola con un paio di gite in barca (catamarani a vela o a motore- o anche la mitica Jolly Roger per far finta di essere tutti pirati, etc.).Oppure fare come noi e, con un budget più limitato ma con qualche giorno in più a disposizione, cercare di entrare in sintonia con questisola informale e sofisticata al tempo stesso.
Il budget da noi preventivato per il cottage è stato speso nelle due camere triple che abbiamo avuto negli hotel (colazioni comprese); se non altro non abbiamo dovuto cucinare, abbiamo pranzato con tanta frutta e panini per le nostre due ragazze, e cenato fuori tutte le sere.
Unico cruccio non aver visitato Barbuda, che deve essere bellissima, ma con il vento che soffiava al largo, non ci sentivamo di affrontare né il mare (gita giornaliera in catamarano a motore con la traversata di 1,5-2 h.) né il cielo.
Una ragione in più per ritornare ancora con un viaggio fai-da-te oppure in crociera !?!Mah, alle crociere ci penseremo quando saremo vecchi e bacucchi.
Un ringraziamento a Mauro Neri, nostro amico e compagno di viaggio: sono sue gran parte delle foto digitali qui inserite.