| LA LEGGENDA DEL CONTINENTE MU TRA MAYA, POLINESIANI e… |
| MU è un leggendario e per
ora immaginario continente che si sarebbe trovato fino a circa 12-13.000
anni fa nel Sud Pacifico andando ad occupare quella zona di mare oggi chiamata
Polinesia e parte della Melanesia …praticamente un enorme continente
che sprofondò poco prima di Atlandide a seguito di un cataclisma
(asteroide ? serie di eruzioni vulcaniche ?) i cui picchi montagnosi
sono identificati da una miriade di isole come le Hawaii a Nord, le Fiji
ad Ovest e l’Isola di Pasqua ad Est. Il continente aveva ovviamente un
clima tropicale e i suoi 64 milioni di abitanti (divisi in 10 stirpi) prosperavano
in pace grazie alla terra generosa e grazie alla saggia guida del Ra-Mu,
un Re di razza bianca (la razza dominante a Mu), che amministrava anche
la religione nella quale veniva adorato il Dio Sole “Ra”.
Oltre alle arti una delle principali occupazioni degli abitanti era la navigazione e dalle sette città partirono molti uomini diretti in tutte le direzioni spandendo praticamente in tutti i territori anche non costieri una comune cultura e conoscenza. Quando Mu sprofondò si creò un enorme maremoto che distrusse praticamente tutte le civiltà (diluvio universale ?) facendo perdere le prove dirette di questa grande civiltà (tranne qualche mito e leggenda tramandata dai superstiti) …così il cammino culturale dell’uomo reiniziò daccapo ! Tra i materiali preferiti per le arti vi era la pietra ed i metodi di trasporto e di messa a dimora erano molto avanzati (ancora oggi non si conoscono i dettagli sul trasporto dei Mohai dell’Isola di Pasqua ed i blocchi delle Piramidi Egizie) Ma da dove viene la leggenda ? Tutto iniziò quando nel 1868 un certo colonello Churchward che lavorava in un tempio in India scoprì dei bassorilievi che parlavano di alcune tavolette di argille custodite nel tempio stesso. Riuscì a poterle visionare (grazie anche alla curiosità del sommo sacerdote guardiano del tempio) e scoprì la descrizione del continente Mu. Da quel giorno la vita del colonnello cambiò e passò il resto dei suoi anni spendendo tutti gli averi alla ricerca di altre prove del mitico continente descritto. Tra le sue scoperte riuscì a tradurre dei testi Maya contenuti negli archivi spagnoli tramite la “chiave” del testo delle tavolette Indù e trovò molte analogie e relazioni con il mitico continente nelle tombe scoperte in Cina nel deserto del Gobi dal russo Koslov, in manoscritti Tibetani, ecc. La cosa però più impressionante fu la similitudine tra gli scritti Indù, le iscrizioni Maya e relativa descrizione del continente polinesiano) rinvenute direttamente nello Yucatan (Messico) da Niven (e visionate poi da Churchward) presso Uxmal e Chichen-Itza. Molte delle scoperte di Churchward furono poi confermate molti anni più tardi dal vasellame ritrovato a Glozel in Francia e da alcune iscrizioni nei siti sacri a Tiahuanaco in Bolivia. |