La gastronomia Polinesiana
classica è basata su ingredienti semplici e naturali: pesce fresco,
noci di cocco e frutta esotica.
Senz’altro non avrete problemi con
il cibo in quanto l’ampia gamma di sapori soddisferà anche i palati
più difficili e viziati come quelli dei bambini ( ma non solo…;-).
Anche la carne alla brace ultimamente è molto utilizzata.
Ovviamente alla cucina locale si
affianca anche molta cucina internazionale, soprattutto cinese e francese.
In occasione di grandi banchetti
può capitare di assaggiare il tradizionale arrosto chiamato ” Tarna’ara’a
” cucinato nel tipico forno “naturale” Tahitiano ( “Ahima’a” ).
La preparazione del forno Tahitiano
è abbastanza lunga. Bisogna dapprima scavare una buca di 3
metri per 2 profonda circa 80 centimetri. Nel fondo della buca
vanno messi vari strati di legna secca che poi sono ricoperti da mezzo
metro di pietre vulcaniche. Poi bisogna accendere il fuoco e lasciarlo
bruciare fino a che la roccia non diventa rovente. Una volta raggiunto
lo scopo si ricopre tutto con due strati di grandi foglie di banano sulle
quali vengono disposti i cibi da cucinare: in genere carne, patate dolci
( Umara ), pesce, Taro e banane. Il tutto
a sua volta viene coperto con tre strati di foglie di banano ( oggi talvolta
viene aggiunta anche la carta forno o la stagnola ), alcuni sacchetti vegetali
ben umidi, terriccio e sabbia. La cottura dura due o tre ore, una
volta ultimata il forno viene aperto e l’alimento servito possibilmente
sulle foglie di banano e mangiato con le mani. Il tutto è innaffiato
con birra Hinano, vino rosso ed acqua…il
gusto è quello del cibo cotto al vapore !
Ovviamente si organizzano questi
banchetti in occasioni particolari ( ma spesso anche nei resorts ) come
le feste in famiglia oppure ospiti particolarmente graditi; i tavoli sono
guarniti da decorazioni vegetali tra cui molti fiori.
Il pesce ha un posto importante
nel menù giornaliero: infatti ci sono circa 300 specie di pesci
nel mare polinesiano ed alcuni di loro sono particolarmente popolari come
l’ Ape’i, l’ Ume, il Tarao ed il Roi per il pesce cotto mentre il Marara,
i Pesci Pappagallo, i Carangidi ( Tonnetti o Tuna in inglese ), le Cernie
ed i Salmoni sono fra le specie preferite per la preparazione di ricette
“crude” come il Fafaru o la Kokoda. Non mancano le Orate tropicali, i polipi,
le ostriche e le gustose aragoste in genere di taglia piccola.
Il Fafaru si ottiene marinando i
pesci interi in acqua di mare per 4 giorni. Il liquido poi viene tolto
ed usato per marinare per 3-4 ore i pesci tagliati o finemente affettati.
Il pesce una volta marinato è svuotato delle interiora e servito
coperto di latte di cocco. Esistono alcune varianti come la Kokoda che
usa marinare il pesce oltre che con il latte di cocco anche con il lime
(o limone) |